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Coronavirus 2020: i morti salgono a 1016

Da Redazione

Febbraio 11, 2020

Coronavirus 2020: i morti salgono a 1016
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Il numero delle persone infette dal Coronavirus confermate in Cina ha raggiunto una quota totale di 42.638 a livello nazionale, con quasi 2500 nuovi casi segnalati nelle ultime ore.

Un numero che ha superato di gran lunga quella di un’altra infezione grave, ovvero quello della sindrome respiratoria acuta grave “SARS” che tra il 2002-2003 portò 774 decessi in tutto il mondo.

Il governo cinese ha confermato altri 108 nuovi decessi per colpa del virus, tra cui 103 di essi sono stati trovati a Hubei, la città più colpita. Attualmente si contano 1016 decessi a livello nazionale dal 11 gennaio 2020.

Queste le cifre devastanti e preoccupanti registrate in Cina dall’11 gennaio 2020, giorno in cui si è registrato il primo caso di questo grave virus.

Contenuti

Alla ricerca disperata di un vaccino

L’agenzia cinese Xinuha ha confermato che stanno continuando le ricerche in laboratorio per trovare la cura al Coronavirus. Si stanno effettuando test specifici su topi da laboratorio, ma ad oggi ancora nessuna soluzione resa nota.

Solo ieri sono stati fatti alcuni test su 100 topi ai quali è stato iniettato il virus ed inseguito i diversi preparati di antidoti. Ma nonostante ciò non ci sono stati risultati positivi, soprattutto perché i topi non possono dare, in ogni caso, dei risultati certi e idonei all’uomo.

Secondo il portale yicai.com sono previsti nuovi test di tossicità su animali di maggiori dimensioni, come le scimmie, per garantire al massimo la certezza del futuro vaccino prima di essere usati su esseri umani.

Primo contagio accertato in California

Il virus però non si è fermato e si sono registrati casi di contagio anche nel resto del mondo. Uno degli ultimi casi di contagio del coronavirus è stato registrato e confermato a San Diego, California.

Il cittadino americano, insieme ad altri cittadini che come lui provenivano da Wuhan, sono stati messi in quarantena e monitorati giornalmente, all’interno della base militare di Miramar.

Con questi ultimi dati si sale a ben 13 individui contagiati negli Stati Uniti.

L’uomo in questione è risultato positivo ai test che sono stati effettuati la scorsa settimana al Centro medico dell’Università di California. Insieme a lui altre tre persone sono state sottoposte allo stesso test, ma per fortuna sono risultati negativi al contagio del coronavirus.

Novità In Italia allo Spallanzani di Roma

In Italia invece, sono migliorate le condizioni della coppia di coniugi cinesi che sono risultati positivi al teste e che ancora oggi si trovano allo Spallanzani di Roma, in terapia intensiva.

La prognosi rimane tutt’oggi riservata ma i medici hanno affermato che notano diversi miglioramenti sul loro stato di salute.

Continuano i test su altri pazienti, in particolare 58 persone sono state sottoposte ad accertamenti e visite di controllo e fortunatamente, 46 di essi sono risultati negativi e ovviamente dimessi.

L’Oms: possibile accelerazione dell’epidemia

Se all’estero il contagio del virus sembra aver viaggiato lentamente, Ghebreyesus non ha escluso il fatto che ci possa essere un’accelerazione del virus, soprattutto guardando i dati attuali dei morti e dei contagiati.

Il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiunge anche che il contenimento del virus è un loro obbiettivo, ma in ogni caso allerta la popolazione a prendere tutte le precauzioni necessarie affinchè non possano contagiarsi.

Fuori dalla Cina attualmente si sono registrati ben 390 casi di contagiati in diverse parti del mondo.

La Gran Bretagna dichiara il Coronavirus una minaccia

Le autorità britanniche hanno dichiarato il virus una minaccia grave e imminente per la salute di tutti i cittadini, dopo che quattro soggetti sono stati rilevati nel Regno Unito.

Il ministro della sanità britannica, Matt Hancock, ha annunciato che il Regno Unito e tutti i cittadini saranno e verranno protetti da questo virus.

Ieri sera è stato portato il quarto infetto al Royal Free Hospital di Londra, in quanto afferma di essere stato a stretto contatto con una persona affetta dal Coronavirus.

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