Coronavirus, Conte: “Chiusi tutti i negozi tranne alimentari e farmacie”
Da Redazione
Marzo 11, 2020
La conferenza stampa del Premier Conte era incredibilmente attesa in Italia, dopo che il Presidente del Consiglio dei Ministri aveva annunciato che alle 21.40 del’11 marzo 2020 avrebbe parlato agli italiani comunicando informazioni importanti. Si tratta, in effetti, di disposizioni incredibilmente importanti che seguono quanto già stabilito dal Premier negli scorsi giorni, e che avevano portato a parlare di “zona rossa” in tutta Italia, senza più differenza tra i diversi territori e le province della nazione. Adesso, con il nuovo annuncio da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, è stata disposta la chiusura di tutti gli esercizi commerciali e di tutte le attività, tranne che di negozi di alimentari e di farmacie: Conte ha, poi, sottolineato una serie di necessità cui far fronte per mantenere l’ordine all’interno del paese.
Il discorso di Giuseppe Conte in diretta sulle nuove norme per il Coronavirus
Aveva annunciato delle grosse novità da comunicare a partire dalle 21.40 attraverso una diretta Facebook. Con cinque semplici minuti di ritardo sulla tabella di marcia Giuseppe Conte ha iniziato a parlare in diretta, comunicando alla nazione tutti quei cambiamenti che dovranno essere presi in considerazione in merito alla costante battaglia contro il Coronavirus che vede impegnata la nazione.
Giuseppe Conte ha introdotto la sua diretta con una semplice ma chiara didascalia, che ha rappresentato anche il leitmotiv del suo messaggio in conferenza: “Il Paese ha bisogno della responsabilità di ognuno di voi, ha bisogno di sessanta milioni di piccoli grandi sacrifici. Ognuno di noi ha bisogno dell’altro. Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e per correre insieme più veloci domani. Ce la faremo.”
Nel corso del suo messaggio, Giuseppe Conte ha affrontato vari temi, che vanno dal senso di responsabilità italiano che tutti hanno avuto modo di osservare nelle ultime ore fino agli impegni da prendere in considerazione – pur con misure chiaramente graduali – dal punto di vista lavorativo e sociale. Queste le sue parole: “Grazie agli italiani che compiono sacrifici. Stiamo dando prova di essere una grande nazione. […] Al primo posto c’è la salute degli italiani. Saranno chiusi tutti i negozi tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari. Resta consentita la consegna a domicilio”.
Conte ha anche aperto un’importante parentesi relativa al lavoro, che è stato oggetto di forte discussione in merito alle possibilità di lavorare in azienda qualora non sia possibile effettuare la dinamica di smart-working: “Saranno garantiti i trasporti, le attività agricole, i servizi bancari, assicurativi e postali. Se saremo tutti a rispettare queste norme ne usciremo quanto prima. Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e correre più veloce domani”.
Coronavirus, che cosa cambia a partire dall’11 marzo del 2020?
A seguito delle dichiarazioni del Premier Conte, quali sono le novità che si avvertiranno in Italia a partire dall’11 marzo del 2020? Il Premier ha spiegato che tutte le attività commerciali saranno chiuse, tranne quelle che fanno riferimento a generi alimentari e farmacie. Di conseguenza, bar, locali e altri luoghi di assembramento che erano stati lasciati aperti fino al 18 saranno definitivamente chiusi per tutto il periodo preso in considerazione fino a nuove direttive.
Allo stesso tempo, però, anche edicole e tabacchi resteranno aperti: entrambi, in effetti, servono a soddisfare la necessità di informazione e rifornimento, oltre che di pagamenti di varia natura. Quanto alle imprese e alle aziende, non sussiste divieto di apertura e di lavoro ma, ovviamente, l’indirizzo del Presidente del Consiglio dei Ministri porta a disincentivare il lavoro in sede fisica, qualora ci sia la possibilità di smart-working. Nel caso in cui sia possibile, dovranno essere comunque rispettati tutti gli standard di sicurezza che, saltuariamente, potrebbero essere controllati.
Capitolo riferimenti e corrieri: servizi di consegna, corrieri e postali funzioneranno correttamente, così come i rifornimenti di generi alimentari presso supermercati e negozi di alimentari. Per questo motivo, non è opportuno – ha sottolineato il Premier – assaltare supermercati o altri luoghi simili, creando inopportuno caos.
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