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Crac Banche Venete: Bankitalia sapeva dal 2012

Da Redazione

Agosto 01, 2017

Crac Banche Venete: Bankitalia sapeva dal 2012
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L’accusa del ex vicedirettore della Popolare Paolo Marin, tramite Il Fatto Quotidiano

Bankitalia ancora una volta sotto i riflettori per il crac delle Banche Venete: in una intervista a Il Fatto Quotidiano, l’ex vicedirettore Paolo Marin punta il dito e accusa l’istituto di essere stato a conoscenza delle operazioni baciate della Banca Popolare di Vicenza sin dal 2012. Fidi e prestiti vantaggiosi offerti in cambio di azioni oppure obbligazioni subordinate di una banca non quotata, erogati a persone fisiche o imprese. Una concessione di linea di credito simile a un ricatto per far crescere il valore di un’azione.

Crac Banche Venete: l’accusa di Marin

Peccato che il gioco è durato poco: in breve tempo, niente linee di credito e casseforti piene di azioni e obbligazioni subordinate pari a carta straccia. Il costante incubo che i crediti siano ceduti a chi è pronto a prendersi le garanzie reali dei fidi e dei prestiti, ovvero case e capannoni a prezzi stracciati. Il Veneto, parole di Marin, rischia di essere un outlet grazie alla Pop Vicenza e alle altre Banche Venete complici.

E proprio l’ex vicedirettore della Popolare di Vicenza accusa l’ex governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, e il capo di vigilanza Carmelo Barbagallo. Entrambi dicono di aver scoperto le operazioni baciate di Banca Popolare di Vicenza dal 26 febbraio 2015, ma secondo Marin, erano a conoscenza di questo dal 2012 e non hanno fatto nulla. L’ispezione fatta alla Consob confermerà che i funzionari operativi di PopVi sapessero dal 2009 e che i vertici Bankitalia dal 2012? E a rimetterci, saranno sempre i piccoli risparmiatori e le imprese invece che i reali colpevoli di queste operazioni illecite e casa del crac delle Banche Venete?

 

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