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Diplomi falsi: sospesi e indagati 33 insegnanti di sostegno

Da Redazione

Novembre 09, 2017

Diplomi falsi: sospesi e indagati 33 insegnanti di sostegno
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Scandalo diplomi falsi a Cosenza dove 33 persone sono indagate per falso in atto pubblico. Si tratta di 26 donne e di 7 uomini insegnanti di sostegno che non erano abilitati allo svolgimento della professione.

Insegnanti di sostegno non abilitati, indagini a Cosenza

I Carabinieri hanno sequestrato diplomi falsi a Cosenza, si tratta in particolare di 13 diplomi di istituto magistrale e di 22 titoli per la specializzazione per l’insegnamento di sostengo. Le indagini sono partite ad ottobre dello scorso anno. Il caso dei diplomi di specializzazione per il sostegno è emblematico perché la data che riportano è successiva alla chiusura della scuola di Cosenza che li ha rilasciati, ovvero l’Istituto nazionale scuole e corsi professionali. I dirigenti scolastici degli istituti dove insegnavano queste 33 persone indagate hanno già provveduto alla sospensione dal servizio. I diplomi falsi sarebbero stati utilizzati per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento e in quelle di istituto e gli indagati hanno insegnato in diverse scuole del territorio nazionale.

Insegnanti di sostengo con abilitazioni false in tutta Italia

Il caso di Cosenza ha acceso i riflettori a livello nazionale perché non è isolato. Secondo Roberto Speziale di Anffas Onlus, il 30% dei 135mila insegnanti di sostegno non ha una specializzazione e non ha seguito un percorso di studi specifico. Alcuni sono stati destinati al sostegno in seguito alla frequenza di corsi di breve durata che consentivano la ricollocazione anche a quei docenti che insegnavano altre materie. Speziale ha dichiarato che con la sua associazione si è impegnato che chiedere la formazione obbligatoria nella nuova riforma.

Evelina Chiocca, del Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno, è convinta che l’insegnamento non può essere improvvisato e che c’è bisogno di preparazione acquisita non solo tramite lo studio ma anche attraverso il tirocinio, e successivi corsi di aggiornamento. Il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi invece è molto preoccupato perché da sempre il MIUR ha lavorato per garantire un servizio di istruzione di qualità, grazie al piano straordinario di monitoraggio previsto dalla Buona Scuola, molti istituti sono stati ispezionati scoprendo le irregolarità, soprattutto nella regione Calabria.

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