Coronavirus, Fase due: i fidanzati potranno vedersi? Le decisioni del nuovo Dpcm
Da Redazione
Aprile 27, 2020
La realizzazione del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, comunicato il 26 aprile del 2020 e pubblicato e reso disponibile il giorno successivo, ha lasciato spazio a molte polemiche e difficili interpretazioni, in merito a tematiche piuttosto particolari e degne di un approfondimento che è stato relativo a interviste o chiarimenti avvenuti in sede ministeriale. Il decreto realizzato e firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ha sancito l’effettiva partenza della cosiddetta fase 2 per il 4 maggio del 2020, con conseguenti e relative situazioni che verranno a verificarsi, in accordo con tutte le disposizioni e tutte le misure di salvaguardia personale, in Italia a partire dal 4 maggio del 2020.
Tra i punti piuttosto discussi all’interno del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri c’era quello del ricongiungimento familiare e parentale, possibile per tutte quelle persone che, nella situazione di quarantena, non avevano avuto modo di vedersi o di frequentarsi in alcun modo, rispettando il dovere di rimanere all’interno della propria casa. Se in un primo momento era stato chiaro che le visite fossero disponibili soltanto per parenti che erano stati lontani durante il periodo di quarantena, un ulteriore chiarimento avvenuto da parte del ministro Paola de Micheli, delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha portato a capire che, nella denominazione dei congiunti cui fa riferimento il decreto, sono inclusi anche gli affetti stabili e i fidanzati. Ma quali sono le conseguenze del nuovo decreto sottoscritto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e che cosa sarà possibile fare e non fare a partire dal 4 maggio del 2020?
Le disposizioni del Dpcm del 26 aprile del 2020
Prima di prendere in considerazione la realtà dei congiunti e del ricongiungimento che sarà possibile anche per fidanzati e affetti stabile, a seguito di tutte quelle polemiche che si sono moltiplicate dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, è opportuno chiarire quale sia la nuova situazione che si verificherà in Italia a partire dal 4 maggio del 2020, in merito a situazioni sia lavorative, sia personali che private. A proposito di privatizzazione, i cantieri potranno riaprire nelle loro attività di manifattura, commercio all’ingrosso e edilizia proprio a partire dal 4 maggio, avendo la possibilità di mettere a punto e ripulire tutti gli ambienti di lavoro nei giorni precedenti. Una grande novità la si nota anche dal punto di vista motorio e sportivo, dal momento che si potrà ripartire con l’attività motoria individuale anche distanti da casa, anche grazie alla riapertura di parchi e giardini pubblici.
Per quanto riguarda gli sport di squadra, una data preliminare sancita per l’inizio degli stessi è il 18 maggio del 2020. Per quanto riguarda, invece, i mezzi pubblici, sarà stabilito un piano di orari diversificati di apertura e chiusura delle attività, in modo da rimodulare i flussi pubblici e le linee guida che saranno oggetto di uno studio specifico per tutti i mezzi di trasporto che sono presi in considerazione. Tra le misure che verranno adottate maggiormente ci sono quelle che riguardano il distanziamento dei passeggeri, le mascherine obbligatorie, i biglietti solo elettronici, il contingentamento degli accessi nelle stazioni e negli scali, un controllo più accurato della messa a punto delle disposizioni.
Sarà possibile, inoltre, realizzare funerali ma con la sola presenza dei familiari del defunto fino a un massimo di 15 persone, mentre le messe non saranno ancora celebrate. Capitolo a parte quel che riguarda le regioni, che avranno comunque una loro autonomia del potere decisionale e nelle situazioni da generare all’interno del proprio territorio e che, stando a prime disposizioni che si avvertono nella maggior parte delle regioni, non permetteranno comunque uno spostamento se non per motivi lavorativi, di salute e di necessità di qualsiasi altro tipo.
I fidanzati potranno vedersi durante la Fase 2?
La realizzazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha lasciato numerosi interrogativi, che sono stati oggetto di un chiarimento da parte della pubblicazione dello stesso decreto e dei chiarimenti avvenuti in sede ministeriale. In effetti, in un primo momento il premier Giuseppe Conte aveva parlato di un possibile ricongiungimento soltanto con quei parenti che non erano stati a contatto, in un difficile periodo di quarantena, per diversi mesi, e che dunque potevano rivedersi a partire dal 4 maggio del 2020. Non sono mancate le polemiche da parte non soltanto delle singole personalità, ma anche di associazioni piuttosto importanti come l’Arcigay.
A seguito di queste polemiche è stato necessario un chiarimento avvenuto direttamente dalla ministra Paola de Micheli, adibita alle infrastrutture e al trasporto. Con dichiarazioni piuttosto esemplificative e chiare la ministra ha spiegato che la denominazione di congiunti, cui fa riferimento il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, non prende in considerazione soltanto i parenti ma anche gli affetti stabili e i fidanzati. Per questo motivo, pur con una situazione di responsabilità morale e individuale che dovrà essere propria delle singole persone, sarà possibile vedersi al termine di un periodo di quarantena che ha obbligato tantissime persone a rimanere all’interno della propria casa, molto spesso lontane dai propri affetti più cari, che siano essi parentali o meno.
Ovviamente, allo stesso tempo, ci si dovrà rendere conto anche della concreta possibilità di un ritorno a misure maggiormente restrittive, Come anticipato da Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale ha parlato della concreta possibilità di ritornare a misure restrittive qualora ci si renda conto del fatto che i contatti stiano risalendo sensibilmente. Per questo motivo, accanto alle sempre meno stringenti restrizioni che si osservano in sede dell’esecutivo, sarà fondamentale affiancare una grande responsabilità civile da parte dei cittadini.
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