Fatturazione mensile: aumenti tariffe illegittimi Tim, Vodafone, e Wind-Tre
Da Redazione
Gennaio 24, 2018

Addio bollette a 28 giorni, ma le compagnie telefoniche sono pronte ad alzare le tariffe e alcune lo hanno comunicato ai propri clienti tramite SMS, scatenando la loro ira e quella del Partito Democratico, il quale ha fatto ricorso all’Agcom e all’Antitrust contro Tim, Vodafone, e Wind-Tre per probabile cartello illegittimo.
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Fatturazione mensile e aumento tariffe
Niente più fatturazioni a 28 giorni dopo l’intervento del Governo, e ritorno alla normale fatturazione mensile. Ma la gioia dei consumatori è durata fin troppo poco, visto che per ricavare esattamente come prima, le principali compagnie telefoniche alzano le tariffe di qualche punto percentuale. Per il consumatore la spesa è la stessa di prima che venisse sanata l’ennesima furbata degli operatori telefonici. Tim e Vodafone hanno già deciso di aumentare la bolletta a 30 giorni dell’ 8,6%, ossia a quanto costava in più la tariffazione a 28 giorni. Gli aumenti che le compagnie telefoniche avevano implicitamente imposto ai consumatori con un mese extra di tariffazione, verranno spalmati sui 12 mesi. Tim ha predisposto un link dove è possibile fare una simulazione della nuova tariffa. Dal 5 marzo, se siete clienti della telefonia mobile e dal 1 aprile per la telefonia fissa, le tariffe aumenteranno, ma in cambio l’operatore nazionale distribuirà anche i minuti di voce e dati compresi nei 13 mesi su 12 mensilità. Anche qui è possibile inserire i dati nel simulatore.
Rincari telefonia fissa e mobile causa fattura a 30 giorni?
Anche Vodafone ha comunicato, con un SMS ai propri utenti, le modifiche contrattuali: dal prossimo 25 marzo per i clienti ricaricabili, dal 5 aprile per coloro che hanno un abbonamento mobile o uno alla rete fissa scattano gli aumenti dell’ 8,6% con bollette a 30 giorni da pagare mensilmente e non ogni due mesi. Vodafone, però, non ha specificato se i giga mensili risparmiati sulla tredicesima mensilità saranno ridistribuiti sui 12 mesi. Al regime dei 30 giorni aderisce anche Wind- Tre. Sul fronte della telefonia fissa ha così annunciato il ritorno ai 30 giorni a partire dal 5 aprile, ovvero il limite massimo fissato dalla legge per adeguarsi. Sul fronte del mobile per i clienti della stessa Wind e di Tre invece il cambiamento parte dal 24 marzo, anche se alcuni utenti hanno ricevuto un SMS in cui si rimandava entro il 4 aprile 2018 eventuali comunicazioni di aumenti tariffari. Anche gli altri gestori, come Fastweb, si dovranno adeguare. Unica eccezione Tiscali che non ha mai praticato tariffe a 28 giorni sulla telefonia fissa.
PD contro le compagnie telefoniche: probabile cartello
Il Partito Democratico, che ha proposto e fatto approvare la nuova legge, non è affatto d’accordo con la mossa delle compagnie telefoniche e ha presentato un esposto all’Agcom e all’Antitrust denunciando prontamente questa sorta di trabocchetto. Non ci stanno a fare da copertura per l’ennesimo aumento delle tariffe e non è vero che il ritorno alla fatturazione mensile significa aumento dei costi. E denunciano il solito cartello, ovvero tutte le compagnie telefoniche si sono accordate e stanno attuando le medesime modalità, così che è praticamente impossibile per l’utente sfuggire all’aumento della tariffazione.
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