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Formula 1, la proposta shock di Helmut: “Riunire i piloti per farli infettare di Coronavirus”

Da Redazione

Marzo 30, 2020

Formula 1, la proposta shock di Helmut: “Riunire i piloti per farli infettare di Coronavirus”
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In un periodo storico particolarmente difficile, segnato dalla sospensione delle gare di Formula 1 a causa dell’emergenza Coronavirus che ha avuto i suoi effetti praticamente in ogni settore, sono state diverse le parole spese da tecnici di Formula 1 o da parte degli addetti ai lavori, che hanno parlato della situazione dei piloti all’interno del proprio team e non solo. Se, però, nella maggior parte delle occasioni si è trattato di termini e dichiarazioni piuttosto convenzionali, sono apparse come assurde quelle parole pronunciate da Marko Helmut, uno degli addetti ai lavori più influenti e conosciuti nel mondo dei motori, che ha parlato di una possibile soluzione che potrebbe essere adottata nel team Red Bull. 

Le dichiarazioni di Marko Helmut della Red Bell

Sono apparse come incredibilmente assurde le dichiarazioni di Marko Helmut, consulente della Red Bull che – parlando alla tv austriaca ORF – ha rilasciato delle dichiarazioni sicuramente fuori dagli schemi, nel parlare del team automobilistico austriaco. Nello specifico, il consulente ha spiegato che c’era stata la proposta concreta di portare alla riunione di tutti i piloti del team austriaco, per permettere loro di infettarsi di Coronavirus: in questo modo, ha spiegato il consulente, sarebbe stato possibile sconfiggere la malattia data la loro giovane età.

Queste le sue parole in merito: “Abbiamo quattro piloti di Formula 1, oltre che otto o dieci piloti delle categorie giovanili. La mia proposta era quello di riunirsi in un ritiro con tutti quanti. In questa maniera i piloti potevano lavorare sull’aspetto fisico e su quello mentale in questo periodo e in più potevano infettarsi di Coronavirus. Sarebbe stato qualcosa di positivo, perchè la stagione è ferma. E loro sono giovani e di conseguenza forti. Nel mio piccolo circolo se ne è discusso già, ma non possiamo certo dire che l’abbiano presa benissimo“.

In merito alla preparazione di Max Verstappen, di cui ha sottolineato i risvolti psicologici, Helmut ha spiegato: “Max Verstappen sta facendo molte gare al simulatore, a volte anche più di una al giorno. Corre più adesso che in una stagione normale. Inoltre hanno tutti un fisioterapista che li assiste per gli esercizii. È fondamentale farlo ora, perché con una stagione compressa di 15-18 gare sarà difficile trovare tempo tra un GP e l’altro“.

Le parole di Szafnauer di Racing Point

Un’altra voce particolarmente influente che ha parlato della situazione Coronavirus è quella di Otmar Szafnauer di Racing Point, che ha avuto modo di sottolineare quanto la situazione vissuta dai piloti e dagli addetti ai lavori sia assolutamente inedita; la Formula 1 potrebbe riprendere, se tutto si risolverà per il meglio, tra giugno e luglio e – tra addetti ai lavori e piloti – si è tutti incredibilmente fermi. In più, dovendo affrontare una stagione che si strutturerà con un massimo di 18 gare, non è assolutamente semplice preparare strategie e componenti in modo da affrontare la situazione di emergenza. 

Il team principal della Racing Point ha spiegato: “Alla luce delle ultime indicazioni del governo britannico abbiamo chiuso mercoledì sera e le nostre porte saranno chiuse per almeno tre settimane. Allo stato attuale delle cose, ed è importante sottolineare che si tratta di una situazione in costante evoluzione, torneremo al lavoro giovedì 16 aprile. Abbiamo anche lavorato molto duramente nelle ultime settimane per garantire che tutto il personale che può lavorare da casa disponga delle attrezzature necessarie per allestire degli uffici domestici”.

Continuando con le sue dichiarazioni, il team principal ha sottolineato le decisioni dei team di rinviare al 2022 l’introduzione di un nuovo regolamento tecnico. Nello specifico ha detto: “Questa è una situazione senza precedenti, che sta cambiando di giorno in giorno. Al momento non possiamo dire con alcun grado di certezza quando torneremo alla normalità. Ci sono così tanti fattori che non sono sotto il nostro controllo. Alla luce di ciò, un’altra decisione presa tra i team e la FIA è stata quella di ritardare l’introduzione delle nuove normative fino al 2022. Dal punto di vista sia logistico che dei costi, ciò ha perfettamente senso. Naturalmente, ciò non significa che possiamo permetterci di rilassarci quando torneremo al lavoro. C’è ancora molto da fare e saremo pronti ad affrontarlo quando sarà il momento“.

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