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Fukushima, 12 anni fa tsunami e disastro nucleare: il bilancio della tragedia

Da Redazione

Marzo 11, 2023

Fukushima, 12 anni fa tsunami e disastro nucleare: il bilancio della tragedia
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Sono trascorsi 12 anni dai tragici eventi che colpirono il Giappone l’11 marzo del 2011: un forte terremoto innescò uno tsunami che danneggiò la centrale nucleare di Fukushima. Il paese ricorda le migliaia di vittime. Il bilancio ufficiale ad oltre un decennio dal disastro.

Fukushima, 12 anni fa tsunami e disastro nucleare

Era l’11 marzo del 2011, quando in Giappone si registrò un megasisma sottomarino: il terremoto di magnitudo 9.1 avvenne a 29 km di profondità con epicentro nell’Oceano Pacifico. Sei lunghi minuti durante i quali la Terra ha continuato a tremare, generando un maremoto.

Il terremoto dell’11 marzo 2011 è stato anche definito Grande terremoto del Giappone orientale, ed è stato il più forte mai registrato nel Paese, nonché il quarto più potente al mondo dal 1900. Si pensi che l’energia del terremoto potrebbe aver causato lo spostamento dell’asse terrestre di 17cm circa.

Lo tsunami generato dal sisma si è abbattuto sulle coste settentrionali del Giappone, e colpì anche la centrale nucleare di Fukushima – Daiichi. Ad oggi, il disastro nucleare di Fukushima è, insieme a quello di Černobyl’ del 26 aprile 1986, l’unico incidente nucleare che nella scala INES è classificato come livello 7, ovvero di gravità massima.

Terremoto, tsunami e disastro nucleare: il bilancio ufficiale di vittime, dispersi e sfollati

Sono trascorsi 12 anni dai tragici eventi di quel 11 marzo 2011. Ad oggi, il bilancio ufficiale delle vittime è di 15.703, furono invece 5.314 i feriti. Ancora adesso più di duemila persone risultano disperse (2.523), in prevalenza nelle prefetture di Fukushima, Iwate e Miyagi, che furono le più colpite.

Nella prefettura di Iwate, il villaggio di Fudai fu salvato dall’onda anomala grazie ad una diga fortemente voluta dall’ex sindaco Kotoku Wamura, scomparso nel 1997 e in cui onore è stato innalzato un monumento. L’unica vittima del villaggio fu un pescatore uscito per cercare la sua barca.

Oltre le vittime, i feriti e i dispersi di quel giorno, l’Agenzia per la ricostruzione rende noto che sono oltre 3.700 i decessi legati allo stress e ai disturbi mentali sviluppati in seguito al disastro.

All’indomani dello tsunami gli sfollati erano 470.000, ad oggi sono ancora 31.00 i residenti che non possono fare rientro nelle proprie case. Infatti, nella zona circostante la centrale nucleare Fukushima 1 della Tokyo Electric Power Company, è ancora troppo alto il livello di radioattività, e pertanto incompatibile con la salute dell’uomo.

Si calcola che siano circa 300 i chilometri quadrati di superficie che il governo giapponese ha classificato come “zone nelle quali sarà difficile fare ritorno”.

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