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IKEA sotto il mirino dell’Unione Europea per evasione fiscale

Da Redazione

Dicembre 19, 2017

IKEA sotto il mirino dell’Unione Europea per evasione fiscale
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L’Unione Europea ha dato il via ad un’indagine sulla società IKEA per una presunta evasione fiscale ammontante  a circa un miliardo di euro. IKEA si sarebbe servita di una società con sede nei Paesi Bassi la Inter Ikea Systems, fondata nel 2006, per ridurre le tasse che paga negli altri paesi.

 

IKEA: negozi in tutta Europa

A partire dagli anni Ottanta i negozi sono diventati dei franchising, che versano il 3 per cento dei ricavi alla società Inter Ikea Systems, controllata dal gruppo Inter, con sede nei Paesi Bassi. Ciò lascia dedurre che è proprio in Olanda il paese in cui la società pagherebbe le tasse sui guadagni ricavati dai negozi spari in tutto il territorio europeo. E infatti attraverso due sentenze dell’agenzia delle entrate olandese, nel 2006 e nel 2011,  la parte di profitti che IKEA può dichiarare è stata ridotta consistentemente. Tuttavia dal suo canto la società ha detto che le sue pratiche nei Paesi Bassi non violano le leggi europee.

Sfruttando una fortificata rete di imprese, in questi anni la società indagata avrebbe spostato denaro e profitti tra tre paesi europei, quali Olanda, Liechtenstein e Lussemburgo , con una capacità di eludere centinaia di milioni di imposte in tutta l’Unione. Uno studio dei Verdi all’Europarlamento realizzato nel 2016, pensa si sia sfiorato quasi un miliardo di euro di tasse evase tra il 2009 e il 2014. Pare infatti che per il periodo 2006-2011 la società optò per spostare i profitti in una società lussemburghese non tassata.

Come ha reagito la società

La replica dell’azienda di arredamento non ha tardato ad arrivare. Anzi, attraverso una nota, Ikea sostiene addirittura di essere stata tassata “conformemente alle regole europee e di essere dunque in regola coi pagamenti”. La società ha per giunta affermato di essere inoltre disponibile “a collaborare e a rispondere alle domande elle Autorità olandesi e della Commissione europea”.

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