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Il biglietto per gli Uffizi costerà 25 euro, Sangiuliano: “Le cose di valore si pagano”

Da Redazione

Gennaio 12, 2023

Il biglietto per gli Uffizi costerà 25 euro, Sangiuliano: “Le cose di valore si pagano”
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Il caro bollette in Italia non risparmia neanche l’arte, con diverse realtà museali che si adeguano ai nuovi standard del paese attraverso dei rincari e degli aumenti di prezzo; anche gli Uffizi prendono la medesima decisione, con il prezzo del biglietto che aumenterà di 5 euro nell’alta stagione, che va da marzo a novembre, portando il valore complessivo dello stesso a 25 euro. Il ministro della cultura Sangiuliano si è espresso in merito, spiegando che la cultura e le cose di valore si pagano, e che i turisti dovranno essere tenuti a sostenere un aumento nel prezzo del biglietto qualora vogliano confrontarsi con uno degli epicentri dell’arte in Italia. 

Aumenta il prezzo del biglietto degli Uffizi

Entrare negli Uffizi avrà un costo maggiore a partire dal 2023; l’aumento è stato dettato dal caro energia e dal caro bollette che ha interessato anche il celebre museo di Firenze; rispetto ai 20 euro, valevoli per l’ingresso all’interno della Galleria, in alta stagione (da marzo a novembre di ogni anno) sarà necessario pagare 25 euro per entrare all’interno del sito. Tuttavia, è presente uno sconto per chi acquista il biglietto dalle 8.15 alle 8.55 del mattino, entrando all’interno del museo nel primo orario giornaliero: in quel caso, il costo è di 19 euro, previsto sulla base della riduzione di 6 euro sul costo complessivo del biglietto.

Ad oggi, non è stata prevista alcuna variazione per quel che concerne i costi di ingresso in Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli, oltre che per il Pass in bassa stagione. 

Le dichiarazioni del ministro Sangiuliano

A seguito dell’aumento del costo del biglietto per entrare agli Uffizi, sono sorte naturalmente delle polemiche che hanno interessato i turisti italiani e non solo; il ministro Sangiuliano ha deciso di rispondere a queste ultime, attraverso le seguenti parole: se una cosa ha un suo valore storico, artistico e culturale, deve anche essere pagata; come del resto i turisti pagano i viaggi aerei o gli hotel. Anche sui prezzi di ingresso ai musei e ai siti archeologici dobbiamo adeguarci agli standard europei, che in media sono più costosi”.

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