Indennità di accompagnamento: requisiti, importi e come fare domanda
Da Redazione
Giugno 09, 2025

L’indennità di accompagnamento rappresenta un sostegno economico erogato dall’INPS alle persone con disabilità grave che non possono compiere in autonomia gli atti quotidiani della vita. Il beneficio, nato per garantire assistenza continua a chi ne ha più bisogno, offre un aiuto concreto alle famiglie, spesso già provate da costi aggiuntivi e dall’impegno assistenziale. Ma quali sono i requisiti necessari e gli importi aggiornati? E qual è la procedura per presentare correttamente la domanda?
Contenuti
A chi spetta l’indennità di accompagnamento: i requisiti
Per ottenere l’indennità di accompagnamento occorre dimostrare, con apposita certificazione medica, l’impossibilità di muoversi senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o l’incapacità di compiere gli atti quotidiani di cura personale.
Non è previsto alcun limite di reddito: il beneficio viene concesso indipendentemente dalla situazione economica del richiedente. L’età, invece, incide sui passaggi burocratici: per i minori la domanda coinvolge i genitori o il tutore, per gli adulti può risultare utile la procura speciale, se il richiedente non è in grado di firmare. Per avere maggiori informazioni, si possono trovare più info su Risarcimentierimborsi.it.
Importi e modalità di erogazione
L’importo viene aggiornato ogni anno in base all’inflazione. Per il 2025 la cifra mensile ammonta a € 542,02, corrisposta in dodici mensilità. Il pagamento avviene con accredito su conto corrente, libretto postale o carta prepagata abilitata ai bonifici SEPA.
L’indennità non è soggetta a IRPEF, non concorre alla formazione del reddito e può essere cumulata con altre prestazioni di invalidità, fatte salve le incompatibilità specifiche (ad esempio, con prestazioni erogate per ricoveri a carico del Servizio Sanitario Nazionale oltre determinati periodi). Quando il beneficiario soggiorna in strutture con retta a totale carico pubblico per oltre trenta giorni consecutivi, il diritto resta sospeso per la durata del ricovero.
Come presentare la domanda
Il medico di base redige il certificato di invalidità civile, indicando la necessità di accompagnamento. Il documento contiene un codice identificativo, da utilizzare nella fase successiva.
Il richiedente o un professionista qualificato accedono al portale INPS, entrano nell’area dedicata ai servizi per invalidità civile e inseriscono il codice rilasciato dal medico. È importante allegare eventuali esami diagnostici e indicare le preferenze di pagamento.
La convocazione per la visita presso la commissione ASL o INPS, comunicata tramite i canali di contatto stabiliti, si svolge di solito entro novanta giorni. In caso di ricovero o condizioni estremamente gravi, è possibile richiedere la visita domiciliare. Durante l’esame, la commissione valuta le prove mediche, ascolta il richiedente e redige il verbale.
Se la commissione conferma lo stato di non autosufficienza, il verbale specifica che sussistono le condizioni per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento. La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
Tempistiche, controlli e rinnovi
La procedura standard richiede alcuni mesi, variabili in base al carico di lavoro delle commissioni. In caso di silenzio amministrativo oltre i 120 giorni, è possibile inviare un sollecito all’INPS. L’indennità non necessita di rinnovi periodici se il verbale viene rilasciato con validità permanente; per verbali temporanei, occorre presentare una nuova domanda di revisione prima della scadenza indicata.
L’INPS può disporre controlli a campione: il beneficiario è tenuto a presentarsi con la documentazione aggiornata o, in alternativa, a richiedere la visita domiciliare.
Come agire per una pratica scorrevole
È fondamentale avere a disposizione una documentazione completa: raccogliere referti recenti, certificati specialistici e relazioni per ridurre il rischio di richieste integrative da parte della commissione.
Affidarsi a un operatore esperto facilita la compilazione corretta dei moduli e la gestione di eventuali ricorsi. È bene, inoltre, verificare lo stato della domanda sul sito dell’INPS, in modo da intercettare tempestivamente comunicazioni e convocazioni.
Bisogna ricordare che, se il verbale esclude l’accompagnamento, è possibile presentare opposizione entro trenta giorni dal ricevimento, allegando nuova documentazione clinica o chiedendo una visita supplementare.
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