Diventare attori: gli sbocchi professionali
Da Redazione
Maggio 30, 2025

Studiare come attori e certificarsi presso un’accademia, meglio se rinomata, è il sogno di tantissimi giovani. Quando lo si vive, la prima immagine che si palesa in mente è quella della presenza nel cast di film e fiction.
Si tratta di uno sbocco possibile, ma non certo dell’unico da considerare. Quali sono gli altri? Scopriamone alcuni nelle prossime righe!
Contenuti
Percorsi di team building aziendale
Il team building aziendale rappresenta un aspetto che può fare una grande differenza ai fini del successo di una realtà. Mai come oggi, la coesione tra le persone che lavorano nel medesimo luogo è in grado di dare una svolta, grazie ai valori comuni e alle soft skill, ai numeri dell’azienda.
Un attore con alle spalle un percorso di studi importante può aiutare tantissimo in questi casi, proponendo percorsi di team building nel corso dei quali, attraverso il lavoro sul corpo innanzitutto, è possibile conoscere meglio se stessi e, di riflesso, lavorare con serenità e consapevolezza con gli altri.
Animazione durante i matrimoni
Ci si sposa di meno ma, quando si sceglie di dirsi sì per sempre, non si bada a spese e si organizza tutto nel dettaglio.
Adottare questo approccio vuol dire, molto spesso, scegliere anche servizi di animazione matrimoni.
Un bravo attore, attraverso tecniche che comprendono, per esempio, la performance è in grado, sia da solo, sia in aiutato da altri artisti, di rendere il momento indimenticabile.
Ci si può specializzare, inoltre, nell’intrattenimento dedicato in maniera specifica ai piccoli ospiti della cerimonia.
Insegnante di recitazione
Altro sbocco interessante da considerare dopo aver studiato come attori è quello della docenza.
Si può insegnare recitazione in un’accademia dedicata alla formazione di altri attori o, in alternativa, presso corsi che si rivolgono a hobbisti.
Un’ulteriore opzione da considerare è quella delle associazioni che si occupano di favorire l’inclusione di persone con problematiche fisiche o mentali, senza dimenticare le docenze di teatro nelle carceri.
Coach di public speaking
La paura di parlare in pubblico è una delle più diffuse in assoluto, anche tra chi padroneggia in maniera abile un determinato argomento o, addirittura, è un nome di rilievo nel proprio campo.
Se si ha alle spalle un percorso di studio come attori, ci si può specializzare nel coaching con servizi indirizzati a chi vive in prima persona questa problematica.
Un attore può contribuire in maniera importante al miglioramento della confidenza con i palchi e con il public speaking.
Dalle tecniche di rilassamento, a quelle di memorizzazione, fino al lavoro sul linguaggio del corpo, sono numerosi gli aspetti sui quali concentrarsi per aiutare i propri coachee a diventare oratori valenti!
Speaker radiofonico
Grazie al lavoro che, durante il percorso formativo, fa sulla gestione della voce, l’attore è in possesso di tutte quelle competenze che permettono di lavorare come speaker radiofonico, una professione che permette di entrare nella quotidianità di tantissime persone ogni giorno.
Il ruolo dell’attore in un mondo del lavoro che corre sul web
Parlare degli sbocchi professionali che si possono prendere in considerazione quando si studia da attori significa, per forza di cose, aprire la parentesi relativa al mondo del web.
Anche in un periodo in cui l’intelligenza artificiale sta ridisegnando molti aspetti della comunicazione e della promozione aziendale, la figura dell’attore professionista può trovare spazio in servizi come la creazione di piccoli spot o campagne di branded creation, in cui il nome dell’azienda da promuovere viene inserito in piccoli sketch o brevi narrazioni all’insegna della leggerezza e dell’umorismo.
Giornalista
Chi ha studiato come attore e ha il desiderio di costruirsi una professione creativa dietro le quinte, non può non prendere in considerazione la possibilità di lavorare come giornalista nella redazione di testate che si occupano di spettacolo.
Si tratta di un modo per far sentire la propria voce senza mettere in secondo piano creatività ed emozione.
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