Licenziamento per giusta causa per sfruttare la Disoccupazione
Da Redazione
Giugno 11, 2017
Si tratta di un fenomeno in aumento notevole quello che vede lavoratori indurre il Datore di lavoro a procedere ad un licenziamento per poter usufruire dell’indennità di disoccupazione. Secondo l’autorevole CGIA di Mestre precisamente l’Ufficio Studi dell’organizzazione Veneta, nell’ultimo anno si è registrato un incremento del26,5% dei licenziamenti per giusta causa, contro un crollo del 19% dell’esodo incentivato.
Cos’è quest’ultimo? Si tratta dell’allontanamento dal lavoro, della rinuncia al rapporto lavorativo a fronte di un incentivo economico, un modo per dare le dimissioni, senza risultare un licenziamento, su base volontaria. Perché le aziende seguono questa strada? Semplicemente perché, in virtù della Legge Fornero, le aziende che licenziano un lavoratore devono pagare una tassa sul licenziamento, per cui conviene dare un incentivo al lavoratore per allontanarsi volontariamente piuttosto che licenziare pur con ragioni fondate.
Molti lavoratori, come detto, decidono di indurre l’azienda a licenziarli, il modo è semplice: basta una prolungata assenza ingiustificata per avere il licenziamento e poter accedere al Naspi, l’indennità di disoccupazione, per un periodo fino a due anni. Il problema trascurato è che il licenziamento per giusta causa risulta dallo storico, per cui difficilmente si potrà pensare ad un altro posto di lavoro.
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