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Macedonia cambia nome per entrare nella Nato: accordo raggiunto con la Grecia

Da Redazione

Giugno 13, 2018

Macedonia cambia nome per entrare nella Nato: accordo raggiunto con la Grecia
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Una disputa che dura ormai da decenni sembra avviarsi verso la conclusione. La Macedonia cambia nome dopo aver trovato l’accordo con la Grecia e semplifica il suo processo per entrare all’interno della Nato. Da quando, nel 1991, lo stato si è staccato pacificamente dall’ex repubblica della Jugoslavia, è iniziata una forte questione diplomatica con la Grecia, che sembra finalmente concludersi dopo 27 anni. La Macedonia cambia, quindi, formalmente nome passando da “Repubblica della Macedonia” a “Repubblica della Macedonia del Nord”. Ma il cambiamento fa imbestialire il partito di destra “Greci indipendenti”.

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La disputa sul nome e sulla bandiera con la Grecia

Fin dal momento in cui, nel 1991, la Macedonia si staccò pacificamente dalla repubblica di Jugoslavia, assumendo – per l’appunto – il tanto discusso nome, iniziarono delle dispute formali con la Grecia. Dispute che, essenzialmente, si basavano su tre punti: la scelta del nome adottato dal nuovo stato; la bandiera; alcune clausole della nuova Costituzione macedone.

Per quanto riguarda il secondo e il terzo punto: la bandiera inizialmente adottata dalla Macedonia fu contestata dalla Grecia perchè contenente il simbolo della Stella di Vergina (appartenente alla dinastia di Filippo II il Macedone, padre di Alessandro Magno); l’appropiarsi indebitamente di un antico simbolo di una cultura molto lontana da quella macedone fu rimproverata ai macedoni stessi. Quanto, invece, alla Costituzione sembra figurassero delle clausole che ammettevano il presagio di possibili pretese territoriali.

Tuttavia, è proprio il nome Macedonia ad essere stato oggetto di disputa tra Grecia e Macedonia stessa fino al 12 giugno di quest’anno, quando si è giunti ad uno storico accordo. Alla difesa da parte della Macedonia circa la scelta del nome (che sarebbe stato adottato da Tito per la prima volta a partire dal 1950), si opponeva la resistenza greca, che si basava su un principio molto semplice: le tribù slave insediatesi nella regione non avevano alcun legame con la cultura greca. E siccome la Macedonia è una regione greca – che ha dato, per l’appunto, i natali ad Alessandro Magno – non poteva essere ammessa la scelta di tale nome.

I probabili compromessi e la soluzione: la Macedonia cambia nome

Dal momento dell’entrata della Macedonia all’interno dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel 1993, dall’istituzione è stato proposto un nome provvisorio, adottato poi anche da NATO, UE e dal Comitato Olimpico Internazionale: “The former Yugoslav Republic Of Macedonia“, Repubblica ex Jugoslava di Macedonia. Tuttavia, il nome veniva utilizzato soltanto formalmente e da pochi stati: ben 118 paesi, invece, riconoscevano la Macedonia in quanto tale.

Le dispute, quindi, iniziarono a portare i due paesi a scendere a compromessi: la Grecia ha proposto più nomi, come Repubblica di Skopje o Repubblica del Vardar, entrambi rifiutati dalla Macedonia, prima di arrivare a delle denominazioni meno invasive per il nome (come Alta Macedonia, Macedonia-Skopje o Nuova Macedonia). Sulla scia di questa decisione, si è giunti allo storico accordo che a portato la “Repubblica della Macedonia” a cambiare nome e chiamarsi “Repubblica della Macedonia del Nord”.

Lo storica intesa con Tsipras, ma la destra non è d’accordo

Il cambiamento del nome è arrivato dopo uno storico accordo tra i due premier: Alexis Tsipras, premier della Grecia, e Zoran Zaev, premier della Macedonia. La Macedonia cambia nome, quindi, con Tsipras che ha prontamente comunicato al presidente greco Prokopis Pavlopoulos  una “buona intesa che copre tutte le precondizioni fissate dalla parte greca”. In soldoni, la Grecia ha avuto la meglio su quella che è la scelta del nome: gli accordi, già – a dire il vero – fruttuosi tra le due realtà continueranno ad esserci e la Grecia vede riconosciuta come unica Macedonia proprio la sua storica regione.

Prima che l’accordo venga definitivamente ratificato, c’è bisogno che venga sottoposto alla rettifica del Parlamento di Atene: in questa sede, Tsipras dovrà fronteggiare il suo oppositore, Panos Kammenos. Il leader di estrema destra che governa con Tsipras con il suo partito “Greci indipendenti” di estrema destra si è detto non essere d’accordo sulla scelta: qualsiasi scelta che preveda, infatti, il nome “Macedonia” (pur se accompagnato da una qualificazione) non è da accordare secondo Kammenos.

La Macedonia cambia nome: cosa cambia dal punto di vista politico?

Il cambiamento di nome da parte della Macedonia non sarà soltanto un qualcosa di puramente formale. Già da tempo, infatti, la Repubblica dell’ex Jugoslavia voleva avviare il negoziato per entrare a far parte dell’Unione Europea e della NATO. Inoltre, nonostante, su molti fronti, ci fosse già molta collaborazione tra Grecia e Macedonia stessa, questa non poteva essere totale per via della disputa.

“Repubblica della Maceonia del Nord” sarà ratificato da un referendum popolare e sarà inserito all’interno della Costituzione macedone. In questo modo, potremo presto vedere la Macedonia che aderirà all’Unione Europea e alla NATO, dato che i negoziati potranno – finalmente – esserci.

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