Manovra finanziaria 2023: cambiano reddito di cittadinanza e assegno unico
di Redazione
22/11/2022
Verso addio al reddito di cittadinanza
Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d'età) è riconosciuto il reddito di cittadinanza nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili.
Previsto inoltre un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito, il quale non sarà più percepito anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta di lavoro congrua. Dal 1° gennaio 2024, invece, il reddito di cittadinanza sarà abolito e sostituito da una nuova riforma. I risparmi derivanti dal taglio del reddito di cittadinanza serviranno proprio a finanziare un apposito fondo da cui attingere in futuro per la nuova riforma complessiva finalizzata a contrastare la povertà.Assegno unico alle famiglie con figli a carico
L'assegno unico alle famiglie con figli a carico è in vigore da marzo 2022 ma con l'approvazione della nuova legge di bilancio si prepara a cambiare, in particolare andando a premiare le famiglie più numerose (dai 3 figli in su). L'assegno unico è un sostegno economico destinato ai nuclei familiari per ogni figlio a carico, fino al compimento dei 21 anni (senza limiti di età per figli disabili). L'importo cambia in base al reddito della famiglia: attualmente sono previsti fino a 175 euro per chi ha un Isee fino a 15 mila euro. Per le famiglie con redditi più alti la quota si riduce fino a un minimo di 50 euro. Per il 2023 l'assegno unico sarà maggiorato del 50% per il primo anno di vita del bambino, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli.Articolo Precedente
Gucci, direttore creativo Alessandro Michele lascia la maison?
Articolo Successivo
Legge di bilancio 2023: misure contro caro energia e caro carburante
Redazione