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Solstizio d’inverno: cos’è, quando arriva e come si festeggia

Da Redazione

Dicembre 21, 2022

Solstizio d’inverno: cos’è, quando arriva e come si festeggia
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Solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno che inaugura la stagione invernale: ecco cos’è, quando arriva e come si festeggia nelle diverse parti del mondo.

Contenuti

Solstizio d’inverno: cos’è ed etimologia

Il solstizio d’inverno è il giorno dell’anno che conta il minor numero di ore di luce solare, per questo si definisce “il giorno più corto dell’anno”.

Dopo il solstizio d’inverno, a partire dal giorno immediatamente successivo, le giornate iniziano ad allungarsi mentre le notti si accorciano, si arriva così all’equinozio di primavera (il giorno e la notte hanno la stessa durata) e al solstizio d’estate (il giorno più lungo dell’anno).

Con il solstizio d’inverno inizia ufficialmente l’inverno astronomico, la data del solstizio d’inverno non segna tuttavia l’inizio della stagione invernale (inverno meteorologico) che inizia circa tre settimane prima.

La parola “solstizio” deriva dal latino “solstitium”, che sua volta si compie delle parole latine “sol” (sole) e “sitium” (fermo). Quindi, “il sole si ferma”.

Quando arriva il solstizio d’inverno: data e astronomia

Dal punto di vista astronomico, il solstizio d’inverno si verifica quando un emisfero è inclinato il più lontano possibile dal sole. Per questo motivo il giorno del solstizio d’inverno conta il minor numero di ore di luce.

Il nostro solstizio d’inverno coincide con il momento esatto in cui il polo nord è inclinato il più lontano possibile dal sole, quindi il nostro emisfero di riferimento è quello settentrionale.

Nell’emisfero settentrionale il solstizio d’inverno arriva nel mese di dicembre, mentre nell’emisfero australe il giorno più corto dell’anno cade nel mese di giugno.

Il solstizio d’inverno del 2022 nell’emisfero settentrionale cade il 21 dicembre, con 8 ore e 46 minuti di luce solare.

Come si festeggia il solstizio d’inverno nel mondo

Il solstizio d’inverno assume anche un significato culturale nei diversi paesi del mondo, ognuno dei quali preserva delle tradizioni legate a questo giorno.

L’usanza di celebrare il cambio delle stagioni affonda le radici nell’antichità, quindi già le civiltà più lontane nel tempo erano solite festeggiare l’arrivo dell’inverno. Con il passare del tempo, le tradizioni delle civiltà pagane antiche si sono sovrapposte a quelle del Natale.

Nell’Antica Roma, ad esempio, si celebravano a metà dicembre i Saturnali, in onore di Saturno, il dio dell’agricoltura e del raccolto. In occasione dei Saturnali a Roma si verificava l’inversione dell’ordine sociale: gli schiavi venivano trattati da pari e tutte le contese si interrompevano. Si organizzavano giochi e feste, e ci si scambiava anche doni.

In Giappone, invece, il solstizio d’inverno si chiama Toji, e segna il passaggio verso giorni più lunghi e caldi. In questo giorno si celebrano l’armonia, l’equilibrio della vita, e la buona salute. Tra le usanze giapponesi si annoverano pasti a base di zucca e bagni caldi.

In Inghilterra, il solstizio d’inverno si celebrava presso Stonehenge, il monumento innalzato migliaia di anni fa che ancora oggi offre la possibilità di assistere allo spettacolo del sole che sorge attraverso le pietre, sulle note di tamburi e trombe.

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