Loading...

Lettera35 Logo Lettera35
Sei Qui: Home » Tragedia a Bologna, bambino annega nel Reno

Tragedia a Bologna, bambino annega nel Reno

Da Redazione

Luglio 03, 2018

Tragedia a Bologna, bambino annega nel Reno
google news

Una tragedia si è consumata sull’Appennino nei pressi di Bologna, dove un bambino di 11 anni di origini peruviane, è annegato nel Reno dove stava facendo un bagno con dei altri ragazzini.

Contenuti

Gita sull’Appenino Bolognese

Erano partiti da Bologna in treno, per passare una giornata spensierata fuori città. Si sono recati a Pippe Salvaro, località nel comune di Vergato. Una gita sull’Appennino Bolognese, che si è trasformata in tragedia. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il bambino undicenne, Gerard Nazaret Coica Human stava facendo il bagno nel fiume Reno. Con lui vi erano altri due ragazzini.

Corpo del ragazzino trovato nel Reno

I tre giovani, sono andati in difficoltà. Il ragazzino di origini peruviane più di tutti. Gli altri due che erano con lui in acqua, hanno tentato di soccorrerlo e stavano annegando. In quel momento nei pressi i ragazzini vi erano dei pescatori, che sono riusciti a salvare i due ragazzini. Di Gerard Nazaret Coica Human, però, nessuna traccia, il ragazzino era sparito nelle acque. Da qui la richiesta di soccorso e l’intervento dei Carabinieri e dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. La zona è stata scandagliata da soccorritori a partire dalle 17 di ieri, quando sono iniziate le ricerche del ragazzino peruviano, nella zona vicina al campo sportivo appenninico. Di lui però nessuna traccia e le ricerche sono durate per quasi due ore. Alle 19 il tragico ritrovamento da parte dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Il corpo del ragazzino, giaceva a quattro metri di profondità.

Morte per annegamento

Tragico incidente che si sarebbe potuto evitare rispettando le indicazioni che vietano la balneazione su tutto il fiume e anche nel punto dove i tre ragazzini stavano facendo il bagno. Le acque, infatti, sono considerate pericolose, ed inoltre, il piccolo Gerad non sapeva nuotare. Secondo quanto ricostruito, il ragazzino si trovava in acqua da un paio d’ore, in un punto dove si toccava, ma all’improvviso si è ritrovato in una parte dove l’acqua era più alta e che non gli consentiva di avere appoggio sui piedi. Ciò gli ha causato il panico, l’affanno e successivamente la morte per annegamento.

Redazione Avatar

Redazione