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Vincenzo Ruggiero attivista gay ucciso a Napoli: trovato il corpo in garage

Da Redazione

Luglio 31, 2017

Vincenzo Ruggiero attivista gay ucciso a Napoli: trovato il corpo in garage
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Trovati i resti di Vincenzo Ruggiero, in un garage di Via Edorardo Scarpetta a Ponticelli

Orrore a Napoli, la città è sconvolta dall’omicidio di Vincenzo, un giovane di 25 anni attivista gay. Questa storia sembra uscita da un racconto horror perché Enzo, come lo chiamavano tutti è stato ucciso, cosparso di acido, fatto a pezzi e poi cementificato nel pavimento di un autolavaggio abusivo di Via Scarpetta a Ponticelli. I resti sono stati trovati ieri sera e solo dopo gli esami del medico legale è stato possibile risalire all’identità della vittima.

La salma di Vincenzo Ruggiero era in avanzato stato di decomposizione e, come riporta Fanpage non sono stati ancora rivenuti la testa un braccio. Nella giornata di domani invece verrà eseguita l’autopsia per stabilire le cause della morte. Inoltre sarà effettuato il test del Dna anche se è certo che si tratta del 25enne attivista gay perché l’assassino ha già confessato il delitto. Il box dove è stato occultato il cadavere era stato affittato qualche giorno prima da Ciro G. un dipendente civile della marina militare.

Delitto passionale a Napoli, non accettava l’amicizia con la compagna

Il killer di Vincenzo Ruggiero non vedeva di buon occhio il legame di amicizia tra il 25enne e la sua compagna Heven. Enzo ero scomparso lo scorso 7 luglio, Ciro è stato ascoltato per 12 ore prima di confessare l’omicidio e di essere arrestato. In un primo momento ha riferito di aver gettato il cadavere nel mare, poi la verità. Ad incastrarlo Heven, la compagna, che su Facebook aveva scritto che dopo una settimana dalla scomparsa di Vincenzo Ruggiero, ha notato dei comportamenti strani e ha cercato di convincerla che fosse andato via con un uomo ricco. Per le autorità infatti Enzo si era allontanato volontariamente, e nessuno ha mai approfondito. La madre di Vincenzo intanto ha affidato a Facebook il suo dolore: «Come si fa a essere più crudeli? Ma che male gli ha fatto? Tu non meritavi tutto questo vita mia. Torna da me come hai fatto stanotte. Io non ci credo, mi rifiuto di crederci».

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