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Violenza psicologica sulle donne, come riconoscere i segnali

Da Redazione

Novembre 29, 2017

Violenza psicologica sulle donne, come riconoscere i segnali
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Una forma subdola di maltrattamento che non è visibile come il femminicidio, in quanto invisibile e silenziosa, le donne sono vittime inconsapevoli ed è fondamentale trovare la forza per uscire da questa spirale una volta riconosciuti i segnali.

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Segnali della violenza psicologica sulle donne, come combatterla

La violenza psicologica è una forma di maltrattamento invisibile e silenziosa. Al pari di quella fisica, essa  ha conseguenze devastanti per le donne. Viene sottovalutata troppo spesso, ed è per questo che è fondamentale riconoscerla e trovare la forza e il modo di uscirne fuori. I dati degli ultimi anni sul fenomeno del femminicidio confermano che il genere femminile è spesso vittima di violenze efferate, perpetrate da chi dice di amarle. Definiamoli esseri, non uomini, questi soggetti violenti e incapaci di amare e vivere una relazione sentimentale sana. I tipi di violenza sulle donne non si fermano al fisico: c’è un’altra forma di maltrattamento, più subdola e per questo meno visibile, che è quella psicologica. Molto spesso non riconosciuta, negata o addirittura nascosta. Le donne che vivono reazioni tossiche sono migliaia e pensano che sia una cosa normale, inconsapevoli di vivere una dinamica di coppia disfunzionale. Per fortuna, si può capire se si subisce violenza psicologica da parte del partner e si può uscirne.

Segnali principali della violenza psicologica

Per capire se si stanno subendo abusi emotivi, bisogna prestare attenzione agli atteggiamenti di ogni giorno e alla maniera di apportarsi. Considerazione, amore e rispetto sono la benzina di un rapporto, però bisogna verificare la presenza di comportamenti anomali come svalutazione continua con critiche e umiliazioni, silenzi improvvisi per scatenare alla partner seno di colpa e inadeguatezza, atteggiamenti passivo-aggressivi come frasi a metà, tono irritato e muso lungo, il gioco della vittima per poi provocare gaslighting (sensazione di stordimento provocata per dubitare di sé). Poi, c’è l’alto livello, ovvero gelosia patologica per esercitare dominio e possesso della compagna, allontanamento e isolamento della stessa dalle persone a lei vicine, discreditandole, minacce e ricatti continui, in modo implicito ed esplicito.

Come reagire alla violenza psicologica

Per uscire da una situazione di violenza psicologica servono consapevolezza e amore verso se stessa. Guardando in faccia la realtà, l’unica soluzione è data dalla fuga: in una situazione di abuso emotivo è lasciare la persona in questione e ripartire da zero. Attenzione a non commettere l’errore di sistemare le cose in un giorno, o peggio, di tornare indietro sula propria decisione: bisogna andare per gradi e imparare a chiedere aiuto. Un supporto è fondamentale e bisogna andarne fiere, visto che è un atto di estremo coraggio e consapevolezza riconoscere di avere un problema e affrontarlo. Una volta lasciata la persona in questione, bisogna rivolgersi a persone di fiducia, sfogarsi con loro e alleggerire il proprio peso  emotivo. Sarà più facile affrontare il percorso di guarigione, riacquistare la propria sicurezza e autostima e focalizzarsi sui propri bisogni e desideri.

 

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