Cannavacciuolo bistrot di Torino, cucine da incubo: blitz dei Nas
Da Redazione
Dicembre 22, 2017
Probabilmente si farà ricorso per applicazione troppo rigida delle regole, ma Asl e Nas hanno trovato prodotti congelati presentati come freschi, costate due denunce per il bistrot di Antonino Cannavacciuolo.
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Nel Cannavacciuolo Bistrot di Torino, aperto da pochi mesi volando denunce per il direttore della ristorazione e per la moglie dello chef. La motivazione è semplice: prodotti congelati presentati come freschi. Insomma, l’esperienza torinese di Antonino Cannavacciuolo si sta trasformando come quella dei tanti episodi del suo programma Cucine da Incubo Italia, con i gestori e i ristoratori in difficoltà per tanti motivi, tra cui proprio la “frode” di spacciare il prodotto congelato come fresco. Mentre parte la nuova edizione di Masterchef, il giudice forse più popolare della trasmissione è finito, suo malgrado, nel mirino dei Nas. Ma lo chef non ci sta ed è pronto a difendere l’operato dei sui collaboratori, e voci di corridoio mormorano che sta valutando se fare ricorso o meno per applicazione troppo rigida delle regole, essendo anche la prima sanzione che il locale riceve.
Nas trovano pasta e pesce congelati invece che freschi
Secondo quanto riporta La Stampa, nelle ultime settimane il bistrot torinese dello chef Antonino Cannavacciuolo è stato sottoposto a controlli della Asl e dei Carabinieri, ma fa parte della normale routine di controlli avviati in alcuni ristoranti esclusivi e non del capoluogo piemontese e di tutta Italia. Le festività natalizie sono vicine e molti locali offriranno cene di Natale a prezzi più o meno modici, è obbligatorio e doveroso controllare se è tutto in regola. Nel locale in zona Gran Madre, gli ispettori avrebbero rilevato irregolarità perché pesce, pasta, dolci e ortaggi congelati venivano presentati come freschi sul menù. È così scattata la doppia denuncia a piede libero per frode in commercio, nei confronti del direttore della ristorazione del bistrot, Giuseppe Savoia, e della moglie di Cannavacciuolo, Cinzia Primatesta, responsabile della società Ca.Pri a cui è legata la catena di ristoranti dello chef. Il bistrot è stato anche multato: 1500 Euro di sanzione per la mancanza di un corretto sistema di tracciabilità di alcune materie prime usate in cucina.
Lo staff dalla sua cucina si difende, parlando di applicazione troppo rigida delle regole: la maggioranza dei locali italiani infatti lamenta di essere stati multati e denunciati solo per l’errata simbologia o mancanza di asterischi sul menù, ma nonostante questo, alcuni funzionari non si limitano a un avvertimento, bensì procedono con le sanzioni pesanti anche per pochi grammi di cibo. Antonino Cannavacciuolo spiega inoltre che i prodotti come il pesce devono essere abbattuti per legge, e il procedimento era correttamente indicato nel menù a fondo carta, non in ogni pagina in cui compare l’ingrediente. La pasta congelata invece è quella avanzata del giorno, congelata ma solo per uso personale e per i pasti dei dipendenti, mentre ai clienti si serve sempre pasta fresca. Lo chef ammette l’errore, ma assicura che si tratta di un dettaglio burocratico, che lo sbaglio è stato fatto in piena buona fede, e che la cucina del bistrot non è certo come quella dei locali di Cucine da Incubo, in cui i disastri culinari sono veramente da voltastomaco alle volte. Cannavacciuolo conclude inoltre che nei suoi pavimenti ci si può anche mangiare per quanto sono puliti.
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