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Criptovalute: dove investire ?

Da Redazione

Novembre 17, 2017

Criptovalute: dove investire ?
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Il 2017, anche se ancora non è alle spalle, è stato l’anno delle criptovalute ed in particolare del Bitcoin le cui quotazioni contro il dollaro sono arrivate a livelli tanto inattesi quanto inesplorati. Coloro che credono nelle monete virtuali ritengono che sia in atto una vera e propria rivoluzione che, in particolare, poggia sul fatto che le criptovalute sono democratiche ed anonime in quanto, a differenza di valute tradizionali come l’euro, lo yen, la sterlina inglese ed il dollaro, non sono controllate dalle banche centrali di ogni singolo Paese, dagli Stati Uniti al Giappone e passando per l’Europa ed il Regno Unito. Nate come strumento di pagamento online alternativo, le monete virtuali sono ormai diventate uno strumento finanziario alternativo per fare trading online grazie ai broker criptovalute, per i quali leggi la guida qui al fine di acquisire tutti i dettagli e le informazioni utili per operare.

In altre parole, le criptovalute nel giro di poco tempo potrebbero far saltare quelli che sono i canoni dell’emissione della moneta in regime di monopolio anche perché, chiedendosi dove investire in criptovalute, oltre al Bitcoin ci sono pure tante altre monete virtuali che possono contribuire a far sì che quello delle valute tradizionali non sia più un affare che è spesso di tipo politico, ma solo ed esclusivamente economico, libero e decentralizzato così come è previsto dalla tecnologia che sta alla base della ‘nuova moneta‘, ovverosia la cosiddetta blockchain. Anche se spesso con meccanismi differenti, la blockchain è la base di dati distribuita che ha garantito attualmente il successo del Bitcoin quale strumento finanziario per investire, ma anche di tante altre criptovalute come Ethereum, Ripple, Dash, NEO e Litecoin.

La blockchain garantisce a tutti, nella gestione di una criptovaluta, di partecipare alla politica monetaria della valuta virtuale non solo con l’acquisto e la cessione del Bitcoin e delle altre criptovalute, ma anche con la creazione della valuta stessa attraverso un meccanismo di validazione delle transazioni che è distribuito e che viene chiamato ‘mining. E così, se in passato era solo il Bitcoin la criptomoneta che faceva paura ai governi ed alle banche centrali di tutto il mondo, al giorno d’oggi si contano oltre mille monete virtuali la cui capitalizzazione di mercato complessiva supera quella di un singolo colosso americano che è quotato in Borsa a Wall Street ed in particolare sul Dow Jones.

Nel decidere di investire in Bitcoin, ed ancor meglio in un paniere di criptovalute, il trader deve operare in modo tale da conoscere quelli che sono, per le monete virtuali, i punti di forza ed anche i punti di debolezza. Uno degli attuali punti di forza è rappresentato dal fatto che il trend delle quotazioni è ascendente, e che quindi ci sono potenziali margini di guadagno a dir poco interessanti. Nello stesso tempo, pur tuttavia, le quotazioni delle criptovalute sono storicamente molto volatili, il che significa che occorre essere sempre preparati a dover gestire delle situazioni di correzione dei prezzi che possono essere anche di ampia portata.

L’esempio in tal senso, nelle scorse settimane, è arrivato proprio dal Bitcoin che perse il 40% del proprio valore, rispetto ai massimi storici, a seguito delle restrizioni imposte dalla Cina sulle Initial Coin Offering (ICO). Dopo il temporaneo crollo, come noto, il Bitcoin si è rifatto con gli interessi tornando a correre ed a toccare ed a superare la quota dei 7.000 contro il dollaro americano. In altre parole, c’è chi scommette che il Bitcoin contro il dollaro possa raggiungere e superare quota 10.000, ma anche se così fosse non è da escludere che l’ascesa della criptovaluta possa essere temporaneamente interrotta da qualche crollo delle quotazioni legato a cattive notizie provenienti dal mondo degli investimenti e/o dal settore finanziario.

Un altro punto di forza del Bitcoin, ed in generale delle criptovalute, è quello che trattasi di monete virtuali che, sempre di più negoziate ai fini del trading online, sono anche mezzi di pagamento che sono nati dalle persone e per le persone. Questo significa ad esempio, a differenza di quanto avviene per i servizi di pagamento gestiti da banche e società finanziarie, che il pagamento in criptovaluta non è mai soggetto a tariffe, a costi e/o a commissioni in quanto tutti e nello stesso tempo nessuno da solo può pilotare o cercare di alterare il funzionamento della blockchain.

L’anonimato garantito è un altro punto di forza delle criptovalute che, rispetto al passato, iniziano ad essere sostanzialmente accettate, o quantomeno tollerate. Non a caso per le criptovalute, a partire proprio dal Bitcoin, la tendenza nuova è quella del riconoscimento istituzionale delle monete virtuali anche perché la loro corsa ed il loro sviluppo si è compreso che è sostanzialmente inarrestabile. E così fa notizia, ma non è una sorpresa, l’intenzione della società CME Group di voler quotare sul Chicago Mercantile Exchange il primo contratto future sul Bitcoin.

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