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Ignazio La Russa nuovo Presidente del Senato: da dove sono arrivati i voti per la seconda carica dello stato?

Da Redazione

Ottobre 13, 2022

Ignazio La Russa nuovo Presidente del Senato: da dove sono arrivati i voti per la seconda carica dello stato?
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L’elezione di Ignazio La Russa in quanto nuovo Presidente del Senato crea un vero e proprio giallo, in merito alla votazione della seconda carica dello Stato. Se, inizialmente, Ignazio La Russa era considerato in pole per ottenere la Presidenza del Senato, infatti, nelle prime ore del 13 ottobre del 2022 Forza Italia aveva minacciato di non garantire la sua nomina, in virtù di una posizione assunta dal partito di Silvio Berlusconi che ha deciso di non votare di lasciare scheda bianca. Con 116 voti ottenuti, che superano i 104 voti stabiliti per il quorum, Ignazio La Russa è stato però nominato nuovo Presidente del Senato, come da proclamazione presieduta da Liliana Segre: ma da dove sono arrivati i voti a Ignazio La Russa?

Ignazio La Russa: chi ha votato per il nuovo Presidente del Senato?

La decisione, da parte di Forza Italia, di votare scheda bianca a proposito dell’elezione del nuovo Presidente del Senato, Ignazio La Russa, aveva fatto pensare ad accordi che non sarebbero stati ottenuto semplicemente nei primi turni di votazione: a sorpresa, però, Ignazio La Russa ha ottenuto 116 voti, valevoli per l’ottenimento della seconda carica dello Stato.

Ciò lascia, naturalmente, un dubbio: chi ha votato per il nuovo Presidente del Senato? Considerando i voti dei senatori di Fratelli d’Italia e Lega non sarebbe stato possibile raggiungere i 104 voti valevoli come quorum: dunque, automaticamente, non considerando i voti di Forza Italia (schede bianche), è naturale aspettarsi che i voti siano arrivati da parte dell’opposizione. Se, inizialmente, era stato pensato che i voti provenissero dal Terzo Polo, non è matematicamente possibile considerare che questi ultimi siano i soldi a garantire la Presidenza di Ignazio La Russa al Senato.

Le dichiarazioni di capi di partito e i voti ad Ignazio La Russia

Come è stato possibile osservare fin da subito da parte degli addetti ai lavori, la votazione di Ignazio La Russa in quanto Presidente del Senato potrebbe essere stata pensata anche in termini di spaccatura della maggioranza al governo, dal momento che il neo-Presidente eletto non è stato pubblicamente supportato da Silvio Berlusconi e Forza Italia.

Resta da considerare, naturalmente, da dove provengano i voti in questione. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, spiega – in modo lapidario – quanto segue: “La Russa? Non siamo stati noi.” Carlo Calenda, ancora, ribadisce che i senatori di Azione hanno votato scheda bianca, facendo pensare a una votazione che non è stata mossa nei confronti del nuovo Presidente del Senato: “Noi abbiamo votato scheda bianca.”

Restano da considerare le piste che porterebbero a pensare al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle. Se Angelo Bonelli, di Europa Verde, attacca il Terzo Polo (“Chi ha votato il nostalgico del ventennio? Renzi, Calenda, ne sapete qualcosa?”), Debora Serracchiani del Partito Democratico spiega che i voti potrebbero derivare tra renziani e senatori del gruppo misto: “Le nostre schede bianche ci sono tutte, i voti in più per La Russa sicuramente non arrivano da noi ma misto, renziani e magari qualche 5 Stelle…”

Anche il 5 Stelle assicura che ci siano state interamente schede bianche, ma il giallo resta: Ignazio La Russa ha ottenuto almeno 17 voti da senatori di opposizione, riuscendo a conquistare la Presidenza del Senato. A tal proposito, il segretario del Partito Democratico – Enrico Letta – ha spiegato quanto segue: “Una parte dell’opposizione vuole entrare in maggioranza.”

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