Nonostante la grave emergenza che l’epidemia di covid ha causato a tutte le strutture sanitarie italiane, il 2020 del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia dell’USL di Modena è stato nettamente positivo, e l’unità con a capo il dottor Mauro Manno ha trasformato questa emergenza in una nuova opportunità per i pazienti.
Una struttura e 5 ospedali
L’attività del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia dell’USL di Modena si svolge in cinque ospedali diversi, quelli di Mirandola, Vignola, Pavullo e Carpi, oltre alla Casa della Salute che si trova a Castelfranco Emilia. Il gruppo dei medici diretti dal dottor Mauro Manno opera quindi in una struttura complessa, ma questo ha portato, grazie alla grande professionalità ed alla abnegazione, a superare le limitazioni causate dall’epidemia e trasformarle in opportunità positive. Il risultato di questo lavoro è un aumento delle prestazioni eseguite nel corso dell’anno, abbinate ad una grande appropriatezza delle cure che sono state effettuate sui pazienti. I numeri sono importanti; si parla di un aumento, rispetto al 2019, di circa 150 unità delle “colonscopie di screening” per il tumore del colon retto che dalle 1195 sono arrivate a quota 1341. Nello stesso periodo gli esami endoscopici con “urgenza B”, cioè quelli garantiti entro 10 giorni sono aumentati, senza sosta, ed anche le procedure di II° livello, come ad esempio le resezioni complesse, tipologia nella quale la struttura diretta dal dotto Manno è tra le prime a livello nazionale, gli interventi di colangioscopia ed ERPC relativi alle vie biliari, sono raddoppiati. Infine è stato registrato un incremento sostanziale anche per quanto riguarda gli interventi d’urgenza, che nel 2020 sono stati 231 contro i 159 che erano stati eseguiti l’anno precedente. Numeri cresciuti anche per un ambulatorio che si dedica alle cure relative a malattie infiammatorie croniche, creato solo da 2 anni.
Allestito un reparto speciale all’ospedale di Carpi
Presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi è stato allestito un reparto destinato alla degenza gastroenterologica. Questo ha permesso di triplicare nel corso di 1 anno la “presa in carico” dei pazienti che devono essere ricoverati, passando 106 a 330 unità. Si tratta di pazienti che soffrono di sanguinamenti del tratto digestivo ma anche di calcolosi biliare, di pancreatiti, e di altre malattie relative all’apparato digerente. Questo rappresenta per i pazienti un enorme vantaggio in quanto può godere di un’assistenza specialistica di qualità, all’interno del migliore contesto possibile, ed anche di un accorciamento del periodo di degenza.