Cimice asiatica, la UE approva importazione parassita antagonista
Da Redazione
Dicembre 11, 2017
Si tratta del Trussolcus Halyomorphae, un parassita buono che potrebbe essere la soluzione al flagello della cimice asiatica.
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Lotta biologica contro cimice asiatica
L’Unione Europea, per contrastare la tanto temuta cimice asiatica, sta meditando di importare un insetto Trussolcus Halyomorphae. Il parassita potrebbe essere la soluzione contro la dilagante invasione della cimice asiatica. L’eurodeputato Alberto Cirio aveva presentato ad ottobre un’interrogazione al commissario UE all’Agricoltura Phil Hogan. Il tasso di contagio della cimice asiatica è molto alto ed è un elemento che la sta rendendo una vera e propria piaga per molte coltivazioni del Nord Italia. Negli ultimi cinque anni l’insetto si è diffuso in modo esponenziale in diverse parti del Paese e in particolare in Piemonte, dove sta provocando gravi danni sulla frutta e sulle oleaginose, soprattutto il nocciolo. La scelta spetta ora all’Italia sarà il Ministero a dover verificare la normativa nazionale e intervenire su un vero e proprio flagello per le produzioni. L’uso di prodotti chimici si è rivelato inefficace e l’unico metodo naturale che potrebbe funzionare è rappresentato dal Trussolcus Halyomorphae.
Cos’è il Trussolcus Halyomorphae
Il Trussolcus Halyomorphae in paesi come l’Oregon ha portato buoni risultati, facendo da antagonista naturale alla cimice asiatica e senza danneggiare l’equilibrio ambientale. Si tratta di un imenottero parassitoide che deposita le proprie uova in quelle della cimice e si nutre di esse. Viene considerato un parassita buono, perché vive strettamente legato alla cimice e non produce danni diretti o collaterali all’ambiente.
Differenza cimice verde cimice asiatica
La cimice si può differenziare in cimice verde, nome scientifico Palomena prasina, e asiatica, Halyomorpha halys. Tutte e due sono insetti e rientrano nella famiglia Pentatomidae, perciò possiedono la caratteristica di risultare infestanti e dannose per piante e verdure. La loro diffusione è presente sia in Europa che in Asia, ad esempio la cimice verde è tipica del territorio europeo: in Italia è operativa in modo equilibrato e omogeneo. La seconda è tipica del territorio asiatico e in particolare di Cina, Giappone e Taiwan, ma è stata introdotta in America in via del tutto causale nel 1998 e avvistata nel Belpaese per la prima volta nel 2012 nella zona del Modenese. La cimice verde è nota anche come Nezara viridula o cimice del pomodoro, proviene dall’Etiopia ma ormai è diffusa a livello globale. Caratteristiche peculiari sono la colorazione verde intensa tipica del periodo estivo e le ghiandole odorifere che emettono un odore molto fastidioso e pesante. Durante la stagione calda, la colorazione è vibrante, mentre d’inverno appare più spenta, tendente al verde più scuro leggermente screziato di marrone e rosso. Essa colpisce in particolare le coltivazioni di pomodoro, agendo su foglie e frutto indistintamente e le punture messe in atto per nutrirsi portano alla necrosi localizzate. Agisce anche sulla pianta del nocciolo e sulle leguminose, lasciando un sapore sgradevole ai frutti. La cimice asiatica, invece, è più grande con colorazione marrone e grigio, con delle macchie. In Giappone l’insetto attacca in particolare la soia, in America colpisce le piante da frutto come il pesco, il melo e il ciliegio, in Italia pero e cachi. Perfora gli alimenti succhiandone il succo, favorendone la necrosi e la perdita dei semi. Ama svernare all’interno delle case dove, una volta nascosta, entra in un stato di pausa fino a fine inverno.
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