Nonostante lo scandalo di Cambridge Analitica, che ha coinvolto Mark Zuckemberg, fondatore del social network più famoso al mondo, nelle scorse settimane, Facebook vola in borsa, Wall Street, ottenendo il +9%, più di quanto fosse stato previsto, nel primo trimestre del 2018.
Facebook vola in borsa: i dettagli del balzo
Le previsioni non avevano certamente fatto pensare a un traguardo così importante per Facebook, anche grazie a quello scandalo di Cambridge Analitica che nelle ultime settimane aveva ricoperto, di un alone negativo, l’azienda e il social network in generale, costringendo Mark Zuckemberg non solo a scuse pubbliche, ma anche a un congresso molto duraturo e stringente.
Nonostante tutto, Facebook riesce a prendersi il suo riscatto in borsa, attraverso un +9% nel periodo gennaio-marzo (primo trimestre) e un incremento anche dell’utile netto. Nel 2017, i ricavi del primo trimestre si erano fermati a poco più di 8 miliardi di dollari. Ad oggi, gli stessi si attestano sugli 11,97, un incremento spaventoso del +49%. Il risultato supera anche le stime di mercato, che vedevano invece l’azienda ferma a 11,41. Il ricavato maggiore deriva, ovviamente (si tratta pur sempre di un servizio gratuito per il cittadino) dalle pubblicità, che costituiscono quasi il 100% del guadagno totale (11,8 miliardi rispetto ai 7,86 miliardi del 2017).
Anche l’utile netto cresce esponenzialmente. Andando oltre ogni previsione degli analisti, l’utile netto è di 4,99 miliardi, vale a dire 1,69 dollari ad azione. Le stime parlavano di 1,35, mentre è enorme (+63%) la crescita rispetto al 2017, dove ogni azione valeva 1,04 dollari.
Borsa: recupera l’euro sul dollaro, prezzo del petrolio in salita
Ottime notizie anche per l’euro, che riesce a risalire dopo i minimi degli scorsi mesi e riportarsi in andamento con il dollaro. Uscito dalla soglia dell’1,21, il cambio euro-dollaro si attesta, al momento, molto vicino alla soglia dell’1,22. Positivo anche il cambio euro-CHF, moneta svizzera, che invece si avvicina molto all’1,20.
In salita anche il prezzo del greggio; salita forse dettata dal ritiro (eventuale) di Trump dall’accordo con l’Iran. Il prezzo del barile di Brent è di 74 dollari, mentre, per quanto riguarda il Wti, supera i 68 dollari.