Grindr nella bufera, test HIV e dati sensibili condivisi con terzi
di Redazione
03/04/2018
Il sito e app per incontri gay più famoso del mondo iOS è piombato nell’occhio del ciclone perché pare abbia violato la privacy degli utenti condividendo info sensibili come ID e status HIV e AIDS e spianando la strada a possibili attacchi hacker.
Diffusione dati HIV, Grindr nei guai
Grindr, l'app di incontri dedicata al mondo maschile gay e bisessuale, secondo BuzzFeed ha fornito illecitamente dei dati personali di oltre 3,6 milioni di utenti a due società, ovvero Apptimize e Localytics. Tra le informazioni inviate alle due compagnie, oltre all'età, l'ID del telefono, l'indirizzo mail e la posizione Gps degli utenti ci sarebbe anche lo status HIV, ossia la data e il risultato dell'ultimo test che al momento dell’iscrizione gli utenti possono rendere noto o meno. Le due società, le quali hanno lo scopo di apportare migliorie alla popolare applicazione di appuntamenti, hanno di fatto facilitato il lavoro ad hacker e criminali che praticano pirateria informatica. Questo perché chi utilizza il sito può scegliere di includere nel loro profilo informazioni come sieropositività all’HIV e la data dell’ultimo test.Che cos’è Grindr
Secondo esperti, la colpa sarebbe degli sviluppatori della stessa app fondata nel 2009. Grindr da allora è uno dei siti gay più popolari negli Stati Uniti e a dicembre ha lanciato una rivista online dedicata alla comunità queer e al mondo LGBT. Inoltre, l’applicazione offre annunci gratuiti per i siti di test dell’HIV e una specie di alert che ricorda di farlo ogni 3 o 6 mesi. Secondo i gruppi e gli attivisti che si battono per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione AIDS, Grindr ha fatto un passo falso condividendo info importantissime sulla salute dei suoi utenti.Condivisione illecita di dati sensibili a terzi
I dati sensibili condivisi con terze parti e soprattutto senza nessun avviso al riguardo rimane però una gravissima violazione degli standard informatici di base e di certo un social sostenitore della comunità omosessuale e bisessuale non poteva fare uno scivolone di questa portata, anche perché oltre a condividere con queste società informazioni sulla salute, gli utenti si sono visti diffondere info come sessualità, status sentimentale, razza e addirittura il proprio ID e il numero di telefono.Articolo Precedente
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