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Imprenditore russo mette una taglia da un milione di dollari su Putin “per omicidio di massa”

Da Redazione

Marzo 03, 2022

Imprenditore russo mette una taglia da un milione di dollari su Putin “per omicidio di massa”
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Sta facendo il giro dei social la notizia che un imprenditore russo residente negli Stati Uniti ha messo una taglia di un milione di dollari sulla testa di Vladimir Putin. Il nome dell’imprenditore è Alex Konanykhin e le sue parole in un post di Facebook sono le seguenti: “Wanted Dead or Alive, Vladimir Putin for Mass Murder”, tradotto in “Ricercato, vivo o morto, Vladimir Putin, per omicidio di massa”, con allegata una foto di Putin, quasi in memoria delle cacce alle taglie nel vecchio West.

La minaccia di un imprenditore russo a Putin su Facebook

In seguito il post dell’imprenditore è stato bannato, ma questo non l’ha fermato e il russo ha aggiunto: 

Facebook ha bannato il mio post; secondo voi è una decisione corretta? Ometto l’immagine in quanto era un poster “vivo o morto”, ma questo è il testo:

Prometto di pagare 1.000.000 di dollari all’agente/i che, rispettando il proprio dovere costituzionale, arresta Putin come criminale di guerra secondo le leggi russe e internazionali. Putin non è il presidente russo in quanto è salito al potere a causa di un’operazione speciale di far saltare in aria i condomini in Russia, poi ha violato la Costituzione eliminando le libere elezioni e assassinando i suoi avversari. In quanto cittadino russo e russo, vedo come mio dovere morale facilitare la denazificazione della Russia. Continuerò il mio aiuto all’Ucraina nei suoi eroici sforzi per resistere all’assalto dell’Orda di Putin”.

Chi è Alex Konanukhin, l’imprenditore che ha messo una taglia su Putin?

Alex Konanykhin (nato Alexander Pavlovich Konanykhin, 25 settembre 1966) è un imprenditore ed ex banchiere. Ha iniziato la sua carriera fondando una banca privata in Russia verso la fine del regime comunista. Konanykhin viene talvolta scritto come Konanykhine. L’imprenditore lasciò la Russia nel 1992 con la moglie e sette anni dopo ottennero asilo politico negli Stati Uniti. Le sovvenzioni per l’asilo furono revocate nel 2004, ma reintegrate nel 2007. Ha trascorso la sua carriera professionale principalmente negli Stati Uniti, pur essendo cittadino italiano, russo e argentino. Ha fondato società tra cui KMGi Group e TransparentBusiness.

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