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L’ansia di fare un regalo: tra ego personale e desiderio dell’altrui felicità

Da Redazione

Dicembre 10, 2020

L’ansia di fare un regalo: tra ego personale e desiderio dell’altrui felicità
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Un regalo, in linea teorica, dovrebbe essere un gesto sincero e di sentito affetto nei confronti di un’altra persona, un momento in cui si cerca di effettuare un dono per rendere felice la persona che lo riceve. Non sempre, però, ciò avviene. Il momento in cui viene effettuato un regalo, non di rado porta ad una situazione di ansia e stress non indifferente.

Ed i motivi, essenzialmente, sono due, uno nettamente agli antipodi rispetto all’altro. In alcuni casi, infatti, ci si sente costretti ad effettuare il regalo più per cortesia, magari perché invitati ad una ricorrenza particolare, piuttosto che per un’autentica partecipazione emotiva all’evento festeggiato. In altre situazioni, invece, si teme di fornire un dono non gradito alla persona che lo deve ricevere, nonostante l’intento del regalo sia assai nobile e sincero.

Fare un regalo con l’intento più nobile e genuino

D’altro canto, l’atto di regalare viene effettuato, in linea teorica, con l’intento di donare qualcosa senza ricevere nulla in cambio. Ma all’atto pratico, come sostenuto da alcuni luminari del mondo della psicologia, così non è. Tramite un regalo, infatti, si cerca di ottenere qualcosa dal punto di vista psicologico, come ottenere, ad esempio, l’attenzione da parte dell’altra persona e la gratitudine della stessa.

Un dono, quindi, in molti casi non è un gesto senza alcun fine, ma una sorta di appagamento del proprio “ego”, seppur differente da soggetto a soggetto: tramite esso, si cerca di ottenere qualcosa in termini di calore e positività.  Ogni situazione, però, fa storia a sé: non tutte le persone, infatti, cercano di ottenere una sorta di autocompiacimento effettuando regali.

La maggior parte degli italiani effettua un regalo nello spirito più alto e signorile, ovvero sia per condividere un’emozione che rende ancor più forte il legame – indipendentemente che esso sia amoroso, affettivo o amichevole – con un altro soggetto. Un gesto sincero, affettuoso. In grado, qualora fosse effettuato nel modo più autentico e convinto, di risultare più efficace di qualsiasi parola detta o scritta.

Per riuscire in questo intento, però, il regalo dev’essere pensato, sin dal momento della sua ideazione, cercando di interpretare il gusto e il desiderio di chi lo riceve: solo in questo modo, infatti, le possibilità che il dono risulti gradito ed idoneo aumentano in modo considerevole. Ad esempio, una persona trasgressiva e giocosa potrebbe trovare molto divertente ricevere in dono uno degli articoli reperibili su Sexomania.it, solo per citare uno dei tanti esempi che si potrebbero fare.

Non “mettersi nei panni altrui”

La scelta del regalo, quindi, passa inevitabilmente dalla conoscenza della persona che lo riceve, alla ricerca di quel dono che possa stupirlo e, in chiave positiva, spiazzarlo. I regali più improbabili, che spesso vanno a scovare nell’inconscio inespresso di chi li riceve, sono quelli maggiormente graditi ed in grado di rafforzare, compiutamente, il legame tra le persone coinvolte nel nobile gesto.

In altri casi, tuttavia, il regalo non viene vissuto né come un momento di autocompiacimento né tantomeno col nobile intento di rendere chi lo riceve. Talvolta, infatti, viene vissuto come un dovere, una sorta di costrizione della quale si vorrebbe fare a meno. Un gesto dovuto e non sentito, che spesso è lo specchio fedele dell’attuale società, dove prevale l’aspetto consumistico del regalo a discapito di quello sentimentale e affettivo.

In questo caso, purtroppo, le probabilità di successo sono assai limitate: il non immedesimarsi nei panni altrui, infatti, viene solitamente percepito in maniera chiara ed evidente dal ricevente, in grado di cogliere come il gesto sia forzato e tutt’altro che naturale. D’altro canto, regalare una cosa qualunque, talvolta addirittura totalmente sgradita a chi la riceve, è uno degli errori commessi con maggior frequenza, in grado di trasformare l’atto del dono in un momento tutt’altro che indimenticabile.

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