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Luciana Littizzetto a Maurizio Gasparri: “La legge 194 sull’aborto non si tocca”

Da Redazione

Ottobre 24, 2022

Luciana Littizzetto a Maurizio Gasparri: “La legge 194 sull’aborto non si tocca”
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Che Tempo che fa. Luciana Littizzetto si rivolge con una lettera a Maurizio Gasparri: il senatore di Forza Italia ha presentato un disegno di legge che mette in discussione il diritto all’aborto.

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Il disegno di legge proposto dal senatore FI Maurizio Gasparri

Il 13 ottobre 2022 il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri presenta alla prima seduta del Senato un disegno di legge che prevede la “modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito.

Per definizione la capacità giuridica indica la suscettibilità di un soggetto a essere titolare di diritti e doveri o più in generale di situazioni giuridiche soggettive.

Cosa significa riconoscere capacità giuridica al feto? Significa che ancora prima di nascere, il feto è considerato una persona a tutti gli effetti. Nell’ordinamento attuale, secondo l’articolo 1 del codice civile che il senatore Gasparri intende modificare “la capacità giuridica si acquista dal momento della nascita”.

Il disegno di legge, di cui ancora non è stato pubblicato il testo completo sul sito del Senato, prevede invece che ogni essere umano acquisisca capacitò giuridica al momento del concepimento.

Se il disegno di legge venisse approvato, il feto sarebbe equiparato ad una persona, e l’interruzione volontaria di gravidanza ad un omicidio volontario. A rischio quindi la legge 194 che sancisce la libertà per le donne di abortire.

Luciana Littizzetto scrive una lettera a Maurizio Gasparri: “La legge 194 sull’aborto non si tocca”

Durante la puntata di Che Tempo che fa, andata in onda domenica 23 ottobre, Luciana Littizzetto ha scritto una lettera al senatore Maurizio Gasparri in risposta al suo disegno di legge sul riconoscimento della capacità giuridica del concepito, e cioè sul diritto di abortire delle donne.

Illustrissimo senatore Gasparri, la legge 194 è quella che garantisce il diritto all’aborto, e sottolineo, non invita le donne a farlo. È una legge del 1978, nata da un referendum, è una buona legge ma se cominci a metterci mano e a svuotarla, perde il suo equilibrio e crolla. Dare il riconoscimento giuridico al feto significa che sia la donna che il medico potrebbero essere accusati di omicidio, non è una quisquilia Gaspy, è piuttosto una semplice affettuosa picconata ad un diritto che tante lotte e tante pene è costato alle donne. Caro Maurizio che sei maschietto, come fai a sapere meglio di una donna cosa è bene e non è bene fare, è come se un pipistrello volesse insegnare ad un delfino a nuotare. La 194 è una legge che allarga i diritti, non li restringe, che non toglie nulla a chi l’aborto non lo vuole fare, e concede la possibilità a chi invece non vede altra strada. Chi siamo noi per giudicare. Come posso sapere io come si sente una donna violentata che porta in grembo il frutto di quello strazio. Come posso sapere io come si sente una donna alla quale il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza? Come posso sapere io come si sente una ragazzetta di 15 anni che cercava amore e si è ritrovata mamma per errore? Come posso sapere io come si sente una donna sola, senza soldi, magari con altri figli che già non riesce a sfamare? E come posso sapere io come si sentono un sacco di altre donne che scelgono di non essere mamme per chissà quali motivi? Non lo so. Ma una cosa la so. So che basta un attimo Gaspy per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza. Quindi lo dirò forte e chiaro: la 194 non si deve toccare. Perché la 194 non è mia, non è tua, non è di destra, non è di sinistra. La 194 è di tutte le donne

Il post script della lettera di Littizzetto a Gasparri

A conclusione della missiva, Luciana Littizzetto inserisce anche un P.S.

Il bello è che dopo aver fatto imbufalire tanta gente hai detto: “lo so che tanto non passa, l’ho fatto come atto di bandiera”, tanto per mettere le mani avanti e far capire a tutti che passerai il tempo a cercare di smantellare i diritti acquisiti. Non ce la farai Grande Gaspy. Invece già che ci sei perché non proponi di fare una sana educazione sessuale e sentimentale a scuola? Fatta bene, diretta, senza pruderie. In questo modo calerebbero non solo gli aborti, ma anche le malattie sessualmente trasmissibili, che colpiscono soprattutto i più giovani e sono davvero un problema, Grazie.

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