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Poste Italiane: in arrivo 1500 posti di lavoro, ecco tutti i dettagli

Da Redazione

Giugno 16, 2018

Poste Italiane: in arrivo 1500 posti di lavoro, ecco tutti i dettagli
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In seguito a un accordo siglato con i sindacati Slp-Cisl, Slc- Cgil, Uilposte, Failp-Cisal, Confsal Com, Fnc – Ugl Comunicazioni sono in arrivo, in Poste Italiane, nuovi 1500 posti di lavoro. Entro il 2020, inoltre, ne arriveranno altri 4500. Dovrebbero, dunque, essere 6000 le persone totali che saranno assunte all’interno di Poste Italiane. Naturalmente, il contratto prevede anche miglioramenti di posizioni già esistenti, o la trasformazione di un contratto part-time in un contratto full-time. Un buon numero di assunzioni (1500, per l’appunto) sono già previste entro il 2018. Mentre, allo stesso tempo, sono previsti anche 363 pensionamenti.

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Le offerte di lavoro più gettonate in Poste Italiane

Al di là dell’assunzione di nuovo personale, che avverrà in seguito a un accordo siglato con i sindacati, Poste Italiane pubblica – di tanto in tanto – annunci attraverso il sito ufficiale di Poste stesso, all’interno della sezione “lavora con noi”. Le richieste si aggiornano di continuo, per far fronte a quelle che sono le necessità specifiche in determinati luoghi d’Italia.

Maggiormente richiesti sono i portalettere, che in questo momento sono particolarmente richiesti in Lombardia e Trentino Alto Adige (a tempo determinato). Tuttavia, Poste Italiane cerca anche personale addetto alla consulenza. Ognuno può inviare la propria candidatura, qualora questa risponda alle richieste specifiche; si può consultare la sezione nel sito ufficiale della società che si occupa del servizio postale.

1500 nuove assunzioni in arrivo in Poste Italiane

La società che si occupa del servizio postale italiano ha siglato un accordo con importanti sindacati (Slp-Cisl, Slc- Cgil, Uilposte, Failp-Cisal, Confsal Com, Fnc – Ugl Comunicazioni) a cui seguirà una massiccia assunzione da parte di Poste Italiane. Entro la fine del corrente anno, infatti, ci sono 1500 nuove assunzioni in arrivo. Addirittura, entro il 2020, altre 4500 sono pianificate, al fine di arivare al numero totale di 6000 persone.

Tra le assunzioni sono previste le stabilizzazioni di personale al momento precario e le trasformazioni del contratti part-time in contratti full-time. Il blocco delle assunzioni dovrebbe proprio iniziare con questo principio: 1080 lavoratori che hanno già prestato servizio presso Poste Italiane, a tempo determinato e in condizione di precarietà, vedranno migliorata la loro posizione attraverso un’assunzione a tempo indeterminato.

Seguiranno 1126 assunzioni che prevedono il passaggio da un contratto part-time a un contratto full-time. In entrambi i casi, non cambia nulla per i lavoratori che, attualmente, già prestano servizio presso la società. Ovviamente, la differenza fondamentale è la prospettiva di lavoro differente, che pone i lavoratori in una situazione migliore rispetto a prima. Un altro blocco di 500 dipendenti seguirà alle prime oltre 2000 assunzioni: si tratterà di personale addetto alla consulenza, fortemente richiesto da Poste Italiane, che sarà selezionato “prevalentemente mediante contratto di apprendistato professionalizzante con mansioni di specialista sala consulenza e venditore mobile nell’ambito della funzione mercato privatì”

Le dinamiche dell’accordo tra Poste Italiane e sindacati

Al momento, secondo quelle che sono le dinamiche dell’accordo tra Poste Italiane e sindacati, le due parti si incontreranno soltanto per stabilire il piano di azione e le politiche lavorative da adottare nel 2019 e nel 2020. Per ora, al di là dell’incontro imminente, si sa che la società addetta al servizio postale dovrà assumere 6000 nuove persone.

Non solo, nel caso in cui gli esodi volontari supereranno il numero di 15 mila «l’azienda garantirà un incremento proporzionale del numero complessivo di interventi occupazionali, con particolare attenzione alle trasformazioni part time in full time e alle ‘stabilizzazioni ex contratti a tempo determinato, in misura pari al 40% del maggior numero di esodi effettuati», così come si legge all’interno di una nota.

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