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Cos’è e a cosa serve l’autocertificazione generica

Da Redazione

Ottobre 04, 2018

Cos’è e a cosa serve l’autocertificazione generica
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La dichiarazione sostitutiva ha visto la sua introduzione in seguito all’emanazione del DPR numero 445 del 2000. In base a questo decreto tutti i cittadini, quando si trovano ad interagire con le Pubbliche Amministrazioni, possono sostituire i tradizionali certificati con un’autocertificazione generica o con un atto di notorietà.

Ma che cos’è di preciso la dichiarazione sostitutiva di certificazione? Innanzitutto possiamo dire che l’autocertificazione è valida a tutti gli effetti come un certificato tradizionale e le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di accettarla. Se non lo fanno possono essere accusate di violazione dei doveri d’ufficio.

Che cosa si può certificare con la dichiarazione sostitutiva

L’autocertificazione generica come quella disponibile su Autocertificazioni360.it,  può essere utile in molte occasioni, quando per esempio dobbiamo certificare alcuni elementi anagrafici importanti o alcuni fatti che interessano la nostra vita familiare e lavorativa. Con la dichiarazione sostitutiva di certificazione possiamo certificare la data e il luogo di nascita, la residenza, la cittadinanza, il godimento dei diritti civili e politici, lo stato civile, lo stato di famiglia, le nascite e i decessi, l’appartenenza a ordini professionali, i titoli di studio e gli esami sostenuti.

Ovviamente ci sono alcuni dati che non possono essere certificati con l’autocertificazione. Si tratta per esempio dei dati medici, sanitari, veterinari, di conformità CE. Inoltre l’autodichiarazione non può sostituire la certificazione di marchi o brevetti.

Cos’è la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà

L’atto di notorietà serve al cittadino per provare fatti che non possono essere comprovati attraverso le dichiarazioni sostitutive di certificazioni. I documenti che sono compresi nelle dichiarazioni di atto di notorietà sono atti conservati o rilasciati da una Pubblica Amministrazione, titoli di studio o di servizio, documenti fiscali e pubblicazioni.

Hanno la possibilità di presentare queste autodichiarazioni tutti gli italiani e i cittadini dell’Unione Europea, ma anche le persone giuridiche, le società di persone, gli enti e le associazioni. Per i minori l’autodichiarazione va rilasciata da chi ne esercita la patria potestà, quindi i genitori o i tutori. Anche nel caso degli interdetti devono intervenire i tutori. Gli inabilitati possono effettuare le autodichiarazioni tramite l’assistenza del curatore.

Chi non sa firmare può rendere la dichiarazione in presenza di un pubblico ufficiale. Nel caso di coloro che temporaneamente si trovano in condizioni di impedimento per motivazioni legate alla salute personale, deve intervenire il coniuge oppure possono intervenire i figli o, nel caso questi siano assenti, anche i parenti in linea retta fino al terzo grado. Anche in queste situazioni la dichiarazione viene resa in presenza di un pubblico ufficiale.

L’atto di notorietà può essere eseguito anche da cittadini che appartengono a Stati che non fanno parte dell’Unione Europea. Tuttavia i cittadini stessi devono soggiornare regolarmente nel nostro Paese e possono rilasciare atti di notorietà soltanto in riferimento a dati e fatti attestabili da parte dell’amministrazione pubblica.

Situazioni differenti in caso di cittadini non appartenenti a Stati dell’Unione Europea vengono regolate da specifiche convenzioni di carattere internazionale. In ogni caso le dichiarazioni sostitutive, le autocertificazioni e gli atti di notorietà sono dei documenti molto importanti e molto utili in tante occasioni della vita quotidiana che indubbiamente portano dei vantaggi ai cittadini.

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