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Ruspadana: l’app della ruspa di Salvini rimossa per proteste

Da Redazione

Luglio 02, 2018

Ruspadana: l’app della ruspa di Salvini rimossa per proteste
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Si chiamava Ruspadana ed era un’applicazione presente su Apple Store. Un semplice giochino dove, con la nota ruspa di stampo salviniano, si potevano schiacciare gli immigrati per vincere. L’applicazione non è più presente, dopo qualche ora di permanenza, su Apple Store: le numerose proteste hanno portato alla rimozione del gioco stesso.

Ruspadana: l’app della ruspa di Salvini

E’ comparsa per qualche ora, stamattina, un’applicazione chiamata Ruspadana. Il giochino ideato da tre sviluppatori per iOS era chiaramente ispirato alla ruspa di stampo salviniano, che tanto è stata invocata negli anni. Sullo sfondo di un paesaggio alpino tutto pixellato, ecco l’azione della ruspa, la vera protagonista del gioco comparso su Apple Store prima di essere rimosso per proteste.

L’obiettivo del gioco era molto semplice: salvare la patria dagli immigrati, schiacciandoli – per l’appunto – attraverso l’ausilio della ruspa. Tuttavia, in poche ore si sono moltiplicate le proteste da parte degli utenti, che hanno portato alla rimozione dell’applicazione da Apple Store.

Chi sono gli ideatori di Ruspadana

Non si sa molto sugli ideatori del videogioco rimosso dopo poche ore da Apple Store. Gli ideatori di Ruspadana sono sviluppatori per iOSMatteo Barni, Giampiero Salemme e Marco Romano. Su di loro si sa realmente poco, stando a quanto è stato riportato da La Stampa.

Così, infatti, scrive il giornale: “Cercando online i nomi di Barni e Salemme compaiono due profili Linkedin che riportano esperienze presso la Apple Academy. Barni avrebbe anche vinto una borsa di studio alla World Wide Developer Conference di Cupertino”. I tre sono stati, naturalmente, travolti dalle proteste che si sono moltiplicate sul web. Matteo Barni ha cercato di giustificare la posizione adottata, dicendo che le intenzioni con cui era nato il gioco è completamente diverso: “L’intenzione era di sottolineare le storture degli episodi marittimi di questo ultimo periodo sottolineando un comportamento sbagliato e deplorevole”, ha spiegato Barni.  “Forse non ci sono riuscito, ma l’intenzione era opposta a quelli che molti stanno condannando”.

 

 

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